Musica
La musica bisestile. Giorno 56. Flo & Eddie
ILLEGAL, IMMORAL AND FATTENING
Inizierei dicendo che questo è il titolo più figo che conosca. Ma non mi stupisce che lo abbiano fatto loro. Negli anni 60, con i Turtles, Mark Volman e Howard Kaylan erano divenuti una delle coppie di cantanti e musicisti fondamentali della California, arrivati al successo prima ancora dei vent’anni, ed essendo completamente diversi dagli altri eroi del pop di quell’epoca. Niente droghe, parties pieni di scherzi alla “Animal House” e di artisti famosi. Con loro volevano suonare tutti: Ringo Starr, Stephen Stills e Neil Young, Miles Davis, Michael Jackson, Roger Daltrey e Keith Moon, Jimmy Page, Frank Zappa… tutti.
Il tutto senza bisogno di eccessi, ma al contrario, solidi come scogli. Mark ha sposato Emily prima dei 18 anni, ed i due sono ancora insieme 50 anni dopo. Howard ha sempre allevato cani e non si è mai sposato. Entrambi insegnano canto nella stessa scuola di Los Angeles in cui erano divenuti amici per la pelle a 12 anni. Lavorano ancora insieme, non hanno mai litigato. La loro band, i Turtles, si sciolse perché il resto dei musicisti, messi insieme dalla casa discografica, si era stufata, anche perché Flo & Eddie oramai erano divenuti i cantanti ufficiali dei Mothers of Invention di Frank Zappa.
Nel 1971 Zappa si fece male durante un concerto a Londra, e si fermò per un anno. Per i due ciò era un disastro. Rimettere insieme i Turtles era impossibile, sicché andarono alla Columbia ed ottennero un contratto per due dischi. Il primo, del 1973, servì per registrare nuove versioni di alcune delle canzoni più famose dei Turtles, più alcune cover dei Kinks e di altre band degli anni 60, e tornare in pista come spettacolo a metà strada tra cabaret e pop. In un’intervista del 1983, Eddie sostenne che i due, per capire come costruire il loro show, avevano visto tantissimi artisti, ed uno di coloro che li aveva maggiormente impressionati era “A me gli occhi please”, di Gigi Proietti, visto al Teatro Tenda di Roma nel 1976.
Ma questo fu già un po’ di tempo dopo l’inizio della loro fase migliore: il loro spettacolo “illegale, immorale e che fa ingrassare” del 1975. Due ore di risate folli e di grande musica. Il brano che amo di più è “Kama Sutra Time”, in cui sul palco (finché era vivo) c’era Marc Bolan che faceva la parte di David Bowie in “Diamond Dogs”, il batterista Aynsley Dunbar (Brian Eno, David Bowie etc.) che cantava “Bennie and the Jets” vestito da Elton John, ed infine il tastierista originario di Zappa, Ian Underwood, che mimava Frank Zappa in “The Sanzini Brothers”. Due ore di citazioni folli, prese per i fondelli (i Supertramp diventano la congrega dei fedeli ebraici frustrati di San Diego).
In Europa, questo spettacolo non si è mai visto, nessuno lo conosce. Peccato, perché si tratta di un capolavoro folle ed allegro, senza limiti, in cui non si risparmia nessuno, e che fu la premessa per i testi di Sheik Yerbouti, il famoso capolavoro di Frank Zappa, di cui Eddie & Flo scrissero (insieme a Zappa) la maggior parte dei testi, compresi quelli in cui Bob Dylan racconta di aver venduto la sua musica ma di non avere più tempo per le puttane e che per questo scrive roba malinconica. Insomma: se amate Zappa, e riuscite ad immaginare la possibilità che esistano Americani buffi, che non se la tirano, che non si prendono sul serio, eppure professionalissimi, questo è il disco che avete atteso per tutta la vita.
https://www.youtube.com/watch?v=VoC6_T_gp48
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