Musica

La musica bisestile. Giorno 358. Tori Amos

2 Marzo 2019

Una giovane indiana cherokee, bambina prodigio del pianoforte, diventa una delle più grandi cantautrici di sempre.

LITTLE EARTHQUAKES

 

La scala sociale d’America, in fondo, non è semplice come si crede. Certo, i Neri sono in basso, ma ci sono specie differenti di Neri, a seconda della provenienza, poi ci sono i Latinos, ed ancora più in fondo, soprattutto nelle grandi città, ci sono gli indiani d’America – ed ancora più giù, comunque, i mezzosangue, specie se sono evidentemente diversi da coloro che hanno intorno. Così accade che la piccola Myra Ellen, che già a due anni suonava il piano, e che a cinque anni, più giovane studentessa della storia, era entrata al conservatorio della Johns Hopkins University di Baltimora, aveva un viso strano ed un accento ancora più strano, perché era figlia di una mamma cherokee ed aveva vissuto, in quegli anni insostituibili della prima infanzia, con sua nonna, una cherokee anch’essa, che aveva dedicato la sua vita a seguire quella bimba speciale, con quel talento unico, che sarà la sua dannazione.

“Little earthquakes”, 1992

Ad 11 anni viene espulsa. Ad un saggio d’esame, per quale doveva presentare brani di Beethoven e Chopin, Myra Ellen suonò, senza spartito, una canzone di Elton John, con in mezzo una trasposizione per piano di un assolo di Jimmy Page dei Led Zeppelin. Visto che era già presa di mira da tutti gli studenti, e reagiva con rabbia a compagni ed insegnanti, colsero l’occasione per sbatterle la porta in faccia. Ma da sua nonna guadagnò allora il suo nome cherokee, di cui va terribilmente fiera. Tori, l’uccello che vola più alto. Tori vive per la prima volta con i genitori, che non riescono ad avere una quotidianità.

Lei scappa per suonare nei pubs, perché è bravissima, suona tutto ad orecchio dopo averlo sentito una sola volta, ed ha una rabbia conturbante che le rende difficile costruire relazioni normali con i coetanei, sicché il padre decide di accompagnarla lui, per proteggerla. E fa bene, perché la prima volta in cui lui, per un motivo che non conosco, non potrà andare, Tori verrà stuprata da un gruppo di coglioni ubriachi alla fine della serata, uno dei quali, si scoprirà poi, era un poliziotto. Tori esce da questo trauma completamente sconvolta (e ci mancherebbe altro), ed a questo punto il padre l’aiuta a trovare una produzione professionale. Tori scrive canzoni, molte delle quali strazianti e meravigliose. Ha bisogno di aiuto. La scopre Narada Michael Walden, famoso per aver accompagnato artisti estremamente fragili (come Whitney Houston e Prince) nei loro difficili inizi, ed essere rimasto per sempre una sorta di loro padre e mentore.

Y Kant Tori Read

Narada le presenta altri musicisti giovani che lui ha sotto contratto, e nasce la band Y Kant Tori Read (Tori che non sa leggere), chiamata così per scherzo, perché lei si divincola talmente che non riesce (sul palco) a leggere gli spartiti e cantare contemporaneamente. Per la band Tori scrive molte canzoni stupende, modificate per i gusti degli anni 80, tra cui “The big picture”, la canzone scritta sul proprio stupro (vi ho allegato il link a questa canzone). Ma la band non ha successo e si scioglie. Allora Narada porta alcune sue canzoni alla Atlantic, e la casa discografica decide di tentare, e si registra questo disco che vi propongo, che quindi è l’esordio ufficiale di Tori Amos come artista solista: un successo inatteso, per un disco straordinario. Tori è finalmente serena, ed insieme al suo compagno Eric, scrive molte nuove canzoni, che andranno a far parte del disco seguente, “Under the pink”, che la trasformerà in una star internazionale.

La sua vita successiva, fino ad oggi, è piena di musica e di cromestesia, di un matrimonio che dura da oltre vent’anni, di amicizie fortissime, di attivismo nella RAINN, l’organizzazione che si occupa di difendere e curare donne violentate. La cromestesia è un modo di suonare il piano legato ad un principio cromatico. A toni e semitoni vengono abbinati colori diversi, e quindi la partitura di una composizione assomiglia al disegno di un bambino, tanti zeppetti di tanti colori – così finalmente Tori può leggere la musica anche mentre canta, e compone con molta maggiore sicurezza e velocità. Per il resto è rimasta l’uccello che vola più in alto, e va benissimo così, perché è una delle artiste più influenti della musica contemporanea.

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