Musica
La musica bisestile. Giorno 316. Foo Fighters
Faceva il batterista dai Nirvana, e dopo la morte di Kurt Cobain, Dave Grohl è uscito allo scoperto ed ha fondato una delle band più importanti degli ultimi vent’anni
THERE IS NOTHING LEFT TO LOSE
Dopo il suicidio di Kurt Cobain, Dave Grohl, il batterista dei Nirvana, ha deciso di continuare da solo, perché aveva un bel numero di canzoni scritte da lui, e che I Nirvana non avevano volute suonare. “Quando mi presero a suonare con i Nirvana, nel 1990, ero un pivello, Kurt Cobain mi incuteva soggezione, di fronte a lui non riuscivo a parlare. Così mi sono tenuto le mie canzoni per me, tranne una, che lui ascoltò con sdegno, e mi chiese: chi era questo, Tom Jones?” Dave Grohl ha aspettato, poi ha iniziato a registrare demo con il nome di Foo Fighters, con l’aiuto di un chitarrista che, a volte, aveva lavorato come turnista con i Nirvana, più un paio di ragazzi più giovani, presi dallo scioglimento di una piccola band locale di Seattle.
Quando è uscito il disco, si è capito perché Cobain non amasse i brani di Grohl – niente grunge, niente country-rock gigione, ma solido rock contemporaneo, fortemente legato alla musica del sud, come quella dei Kyuss, dei Fu Manchu, dei Queens of the Stoned Age, ma con una leggerezza che i “sudisti” non hanno: Dave Grohl si presenta nei video come una sorta di clown allegro e pasticcione, ed i suoi testi non parlano di alienazione, ma di sarcasmo per una società allo stremo che non si accorge di essere arrivata alla fine dell’evoluzione ed essere ad un passo da una decadenza irreversibile.
A Grohl riesce il salto di far confluire, in un unico fallimento, l’America piccolo borghese degli anni di Kennedy, quella egoista e gonfia di darwinismo sociale, e quella attuale della miseria nascosta a stento di frange sempre più estese di popolazione disperata. Con i primi due dischi la band si è guadagnata una grande stima per i concerti dal vivo, ma il terzo, che è quello che ho scelto io, è quello della consacrazione, quello con la partecipazione di amici influenti, come Brian May e Roger Taylor dei Queen. Con il passare degli anni, la band ha preso una deriva sempre pi rock, perché Grohl ha iniziato ad inserire armonie dei Led Zeppelin e (soprattutto) dei Pink Floyd, un cambiamento che ha ancora più aumentato il numero dei fan. Oggi i Foo Fighters sono almeno altrettanto importanti di quanto furono i Nirvana, e sono amati in modo viscerale.
Due anni fa, a Cesena, mille fan hanno deciso di incontrarsi allo stadio e di registrare un brano dei Foo Fighters per convincerli a venire a suonare in un posto (Cesena, appunto), in cui altrimenti sono sarebbero venuti mai. Vi ho allegato il video di quel fantastico esperimento. David Grohl ne è stato talmente commosso, da aver aggiunto una data a Cesena, organizzata insieme ai ragazzi di quell’iniziativa. Lui era seduto, sul palco, si era appena rotto una gamba, ma la band venne lo stesso, ed uno dei ragazzi, un batterista con una vistosa chioma punk, è stato riconosciuto da Dave ed è stato chiamato a suonare tre brani con la band. Voi direte che è tutta propaganda, io dico che è così che le rockband dovrebbero essere. Uno dei motivi per cui amo i Foo Fighters è perché loro, in realtà vengono dagli anni 60 e sono stati teletrasportati nel nostro secolo perché non andasse perduto il senso vero del rock.
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