Musica

La musica bisestile. Giorno 228. Lunapop

27 Dicembre 2018

Oggi è rimasto Cesare Cremonini, i cui dischi, per i miei gusti, sono noisi, melensi e ripetitivi. Ma quando uscì Squerez, lui ed i suoi amici erano l’immagine della freschezza, della gioventù, dell’allegria sfrontata di una giovane generazione che si affacciava allora alla ribalta, ed è poi affogata nella crisi

SQUEREZ

 

Questa estate, in TV, mi è capitato di assistere ad una ripresa televisiva di un concerto di Cesare Cremonini. Un palco immenso, tantissimi giochi di luci, di immagini, di fumo, Nicola “Ballo” Balestri senza più i rasta, e persino un po’ stempiato, e Cremonini, che sta già invecchiando male, che presenta una ventina di canzoni, tutte registrate dopo lo scioglimento, oltre 15 anni fa, dei Lunapop. Ebbene, non ce n’era una che sopravvivesse al palco. Una noia mortale, un piattume insopportabile, roba da Max Pezzali o Fedez – ovvero testi troppo scemi persino per gli idoli dei nostri nonni che partecipavano al Festival di Sanremo.

“… Squerez?”, 1999

Il ragionamento è ovvio: la musica giovanile di oggi è più vecchia e pallosa di quella della fine degli anni 40, e Cremonini ne è divenuto parte integrante. I Lunapop, invece, erano tutt’altra cosa. Cinque ragazzini bolognesi che non avevano nemmeno ancora la maturità in tasca, testi in parte infantili, ma assolutamente credibili, ed un pezzo di punta, “50 special”, che ho cantato io stesso, per anni, come chiusura dei concerti della mia rockband di cover. Perché quel pezzo non sfigura in una scaletta che contenga anche gli Area, la PFM, Gaber e de André.

Tecnicamente, i Lunapop, sono molto di più di una band di ginnasiali, perché evidentemente, fin dall’inizio, avevano l’ambizione di fare sul serio. Ed erano tantissimi anni che l’Italia non aveva più una band giovanile con cui identificarsi, così come negli anni 60 c’erano stati i Giganti, l’Equipe 84 e tante altre. Nel giro di un anno, dal 1999 al 2000, quei ragazzini erano divenuti delle star internazionali ed avevano incassato praticamente tutti i premi musicali dell’anno.

Il 18 settembre la band suona dal vivo all’Arena di Verona. Dopo il concerto, nel backstage, Cremonini e Ballo Balestri litigano con gli altri in modo talmente feroce da far capire che i Lunapop hanno smesso di esistere. I contratti già firmati dal gruppo restano in mano a Cremonini, sul suo nome sono stati investiti tantissimi soldi per la produzione e per il marketing. E da allora Cremonini ha funzionato, non importa più la qualità delle canzoni, e dei Lunapop oramai quasi non si ricorda più nessuno. Per me invece rimangono un bellissimo disco, ed il ricordo di un’estate importante ed allegra, quella dell’inizio della mia storia d’amore con la mia seconda moglie. Anche per lei, che imparava l’italiano con fatica, i Lunapop erano una bibita fresca e melodie e testi facili da ricordare, e tutt’altro che banali. Ed il loro è stato uno degli ultimi dischi in italiano che valga la pena di ricordare.

https://www.youtube.com/watch?v=04Cq9Lz_BtM

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