Musica
La musica bisestile. Giorno 225. The Troggs
Solo tre accordi, tutti in maggiore, delle voci senza educazione e, spesso, coperte da un finto sarcasmo, per non far percepire gli sfondoni. ma erano energia pure, e per questo li amiamo ancora, come le loro indimenticabili canzoni.
CELLOPHANE
Quattro ragazzetti di un paesino sperduto nella campagna inglese, quattro accordi in maggiore, un solo ritmo, con alternativa veloce / lento, ma con un cantante (Reg Presley) con una voce simile a quella del cantante degli Animals e che scrive testi scemi ma con un lieve retrogusto sessuale. La casa discografica dei Kinks li mette sotto contratto quando ancora si chiamano The Troglodytes, che è un nome troppo lungo, e glielo accorcia in Troggs. Loro fanno la loro porca figura essendo insicuri, sguaiati, petulanti e senza nessunissima vergogna per le loro veramente limitate capacità tecniche. Non importa.
Il loro primo singolo, “Wild thing”, costruito su tre note in maggiore e nessun artificio compositivo, diventa una hit internazionale, e spinge la produzione a chiedere più canzoni. Ne esce “With a girl like you”, che ha esattamente le stesse armonie della canzone precedente, e diventa una hit stellare, che tutti ancora oggi conoscono. A quel punto si deve scrivere un intero album, ed in questo album ci devono stare anche canzoni lente e, se possibile, un briciolino sentimentali. Arriva “Love is all around”, solito giro di note, stavolta con un accordo in minore ed uno in settima, un giro di DO, suonato in modo davvero incerto, ma con l’effetto di piazzare un altro successo internazionale, che ancora oggi si conosce nella versione dei REM o quella, quasi contemporanea alla prima, dei Wet Wet Wet.
Il disco si vende benissimo, tutto sembra pronto per un grande futuro, Ma finisce lì. Dopo due anni di cavalcata selvaggia, i Troggs non hanno nemmeno le competenze tecniche basilari per poter scrivere nuove canzoni. Lo fanno, la casa discografica le boccia, loro vanno avanti da soli, due anni più tardi nessuno più sa chi sono, sopravvivono solo come cover band di successi beat della prima metà degli anni 60. I membri originari della band, l’uno dopo l’altro di mettono a lavorare in banca, aprono negozi di panini, diventano postini, gli anni selvaggi rimangono per sempre un lontano ricordo. Eppure quella band, ancora oggi, viene considerata da tutte le band del punk inglese la prima, la capostipite, quella che ha indicato a tutti la linea da seguire.
https://www.youtube.com/watch?v=Q48sA9siS4I
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