Musica

La musica bisestile. Giorno 202. The Spencer Davis Group

14 Dicembre 2018

Una piccola beat band, che divenne improvvisamente famosa grazie alle canzoni scritte dal suo tastierista, un liceale di nome Steve Winwood

THE BEST

 

Steve Winwood e suo fratello Muff suonavano, una volta o due alla settimana, in un’orchestrina di Dixieland e swing jazz nel pub Golden Eagle di Birmingham. Steve allora aveva 14 anni ed era visibilmente un ragazzino, ma suonava tutto, dalle tastiere al basso, dalla chitarra alla batteria, meglio di chiunque altro. E si annoiava. Spencer Davis era semplicemente uno spettatore che, sera dopo sera, incoraggiava i fratelli Winwood a tentare qualcosa di differente, ed aveva portato loro alcuni testi scritta da lui, per i quali cercava una melodia ed una band.

“The best of the Spencer Davis Group”, 1987

Avevano provato insieme nel pub stesso, nelle ore in cui era chiuso, ed i risultati erano stati sconfortanti. Sicché si decise che Steve avrebbe cantato la maggior parte dei brani, e che avrebbe scelto lui stesso altri musicisti, ed avrebbe scritto per ciascuno cosa dovesse suonare. Stavolta la cosa prese a funzionare bene, e dato che Spencer David aveva amici che potevano portarli ad un contratto discografico, fu lui a scegliere il nome della band. Dopo aver suonato a Birmingham per circa un anno, la Fontana li portò a Londra e fece loro registrare un album che aveva già le più grandi hit – quattro canzoni che scalarono immediatamente le classifiche.

Nel frattempo Steve aveva compiuto 16 anni e stava completando le scuole a Londra, dove conobbe un certo Eric Clapton e, poiché con gli Spencer Davis Group si annoiava mortalmente, andò anche a suonare con la sua band, i Powerhouse, che si sciolse dopo solo un album. L’anno dopo Steve decise che ne aveva abbastanza di Londra e tornò a stare a Birmingham, dove incontrò Jim Capaldi, dave Mason e Chris Wood, con cui verso la fine del 1966 formò i Traffic ed a soli 18 anni, da veterano del rock, divenne, con questa nuova band, una star internazionale. Nel frattempo Muff si era laureato ed aveva iniziato a lavorare come produttore – con un certo successo.

Alla fine del 1966, dopo soli tre anni di attività, lo Spencer Davis Group era solo un ricordo. Steve Winwood dirà a proposito: “Avevamo veramente canzoni grandiose, ma suonavamo da far schifo e gli altri non avevano nessuna voglia di migliorarsi”. Ciò non di meno, “Gimme some lovin’” e “Keep on running” sono divenute degli standard del rock e persino del blues, con decine e decine di cover in tutto il mondo (in Italia la cover si chiama “Vien fuori”, che ho aggiunto come quinto brano della mia scelta, e che nel 1966 è stata la prima canzone dei Pooh in hit parade). Già allora, Steve Winwood era uno dei migliori polistrumentisti del mondo, tant’è vero che nelle mie schede appare (unico caso) quattro volte: come solista, con i Blind Faith, con i Traffic e, per l’appunto, con Spencer Davis.

https://www.youtube.com/watch?v=TyZrK9meebo

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