Musica

La musica bisestile. Giorno 185. The Doobie Brothers

6 Dicembre 2018

Forse è la più grande band di country-rock, perché è rimasta sempre sui binari classici, senza scivolare nel WestCoast e senza tornare nostalgicamente a Tammy Wynette. Questo disco è una cavalcata selvaggia, il disco vero erede della Corsa all’Ovest

STAMPEDE

 

I Doobie Brothers sono nati nel 1970 come una country-rock band californiana, guidata dalla voce e dalla chitarra di Tom Johnston, che non è uno dei grandi produttori di assoli, ma l’artigiano che ha scritto tantissime ballate rock belle e famose, tant’è che la band ha venduto, nell’arco della carriera, oltre 50 milioni di dischi, specie dopo il singolo “Long train runnin’” (1973), che è una di quelle canzoni che tutti conoscono, ma non sanno da dove venga.

“Stampede”, 1975

La band si è giovata di un grandissimo produttore, Ted Tempelman, che aveva fin dall’inizio detto che, ascoltando i Doobies “si devono sentire i cavalli che attraversano la prateria”, e per questo aveva imposto un secondo batterista, di modo che il ritmo fosse al contempo forsennato e capace di variazioni sorprendenti. Dopo il 1973 i Doobies presero a bordo Jeff “Skunk” Baxter, uno dei più grandi chitarristi del west americano, co-fondatore degli Steely Dan, e poi, nel tempo libero dalla sua professione principale (è uno dei più grandi esperti di missilistica militare del mondo e lavora sia per l’esercito americano che per la NASA, ha suonato per tutti i grandi: Joni Mitchell, Eric Clapton, Rod Stewart, Sheryl Crow, Barbra Streisand, Bryan Adams, Linda Ronstadt, Elton John, Keith Emerson, James Brown e Donna Summer.

Di solito lui fa così: si prepara a casa e poi, in estate, invece di andare in vacanza, va in tour con qualcuno di famoso e passa due mesi come un giovane hippie, nonostante oramai abbia 70 anni. Quando arrivò ai Doobie Brothers, però, lui e Tom Johnston composero un duo formidabile, il cui disco migliore è stato l’ultimo: quello che vi presento io. Quello che i due non sapevano è che la band aveva firmato un contratto discografico, agli inizi, che comportava dischi ad intervalli regolari, tour asfissianti, royalties limitate. Quando, nel tour di “Stammpede”, si accorsero che venivano regolarmente fregati, i due dissero: o ci cambiate il contratto o Tom e Skunk mollano la band. Non cambiarono il contratto, ed al loro posto venne il mieloso e supponente tastierista Michael McDonald, che in poche settimane rese i Doobies una casta truppa di squassapalle di pseudo-soul per bianchi.

Ora, però, sono passati decenni, e la band, senza contratto, gira nuovamente con i membri originari, ed ancora oggi, insieme alla Allman Brothers Band ed un altro paio di felici eccezioni, delizia i ragazzi della mia generazione con interminabili concerti dal vivo.

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