Musica
La musica bisestile. Giorno 173. Wishbone Ash
Dai Queen in poi, molti hanno copiato dalla più grande e longeva band di rock progressive inglese. In questo disco degli inizi si percepiscono già gli indirizzi futuri e gli stilemi che verranno copiati dal tardo glam
ARGUS
All’inizio erano Andy Powell e Ted Turner, due giovani chitarristi inglesi che amavano gli Yardbirds di Jimmy Page e Jeff Beck, e quindi si ritrovarono a provare e riprovare a costruire brani con due chitarre soliste a costruire armonie e melodie, costruendo una band, i Wishbone Ash, che suona senza tastiere ma con due chitarre così perfette da far sembrare come se le tastiere ci fossero. Dopo un primo disco interessante, accadde che Andy andò a sentire i King Crimson dal vivo, e ne uscì frastornato e deciso a cambiare la strada.
Ted non ci sta e se ne va, ma Andy è già d’accordo con Laurie Wisefield, che viene dall’ambiente londinese in cui suonano Greg Lake e Keith Emerson. In realtà, Ted Turner se ne è andato per un motivo differente. Il 4 settembre del 1972 la band suonò dal vivo in Texas, ed un gruppo di scalmanati trasformò il concerto in una rissa tra sudisti ed immigrati. Alla fine un ragazzo italiano, Francesco Caruso, rimase a terra, morto. La stampa texana iniziò una campagna odiosa contro Ted Turner, amico personale di John Lennon, e quindi amico dei negri e sobillatore degli animi, considerato colpevole della rissa per qualcosa che avrebbe detto dal palco. Ted era sconvolto, voleva smettere di suonare, ed i crescenti dissapori con Andy furono solo la goccia che fece traboccare il vaso.
Le nuove prove dei Wishbone Ash sono entusiasmanti, anche perché, nella nuova formazione, riescono a costruire cori simili a quelli di Crosby Stills Nash & Young. Quando esce il terzo disco, i Wishbone Ash hanno uno stile proprio, unico, straordinario, che finalmente si impone anche al di fuori dell’Inghilterra. Da lì in poi la band ha continuato a rappresentare il punto di riferimento del prog inglese, quando questo oramai era già partito per altri lidi.
Se li andate a sentire oggi in concerto, questi ragazzi di 70 anni sono ancora perfetti, i loro brani sono molto più corposi di allora, riempiti da mezzo secolo di nuovi dischi, di concerti interminabili e magici – e difatti, se non li conoscete, vi consiglio di iniziare dai loro dischi dal vivo, specialmente da quello del 1973, “Live dates”. Per il resto, se li ascoltate attentamente, ci riconoscete tratti distintivi che, negli anni successivi, sono stati copiati pari pari da band come i Queen ed Iron Maiden, ovvero le icone commerciali di un pop tronfio, sussiegoso, volgare e tumefatto. Wishbone Ash, per fortuna, mantiene quel briciolo di imperfezione che li rende onesti, veri, intramontabili.
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