Musica
La musica bisestile. Giorno 135. Return to Forever
Le tastiere di Chick Corea rivoluzionano la musica jazz ed il rock. La sua band “inventa” quella musica fusion, che i Doors avevano sognato di scoprire. E con questo disco raggiungnono il punto più alto della loro storia
NO MISTERY
Se chiedi a ciascuno quale sia il “vero” suono delle tastiere, la grande maggioranza risponde o con il suono dell’Hammond, proprio della musica rock dei Deep Purple, o con quello del Fender Rhodes di Chick Corea, che ha stabilito la grande cifra del jazz e del rock moderno, e che ha influenzato tutti, da Tony Banks (Genesis) a Lucio Dalla, dai Mothers of Invention di Frank Zappa a Keith Jarrett. Ovunque tu giri lo sguardo, e porgi le orecchie, sentirai Chick Corea, o qualcuno che ha imparato da lui, specie poi se metti insieme il Fender Rhodes con il flauto.
Ma mentre il rock, con quegli strumenti, si è inerpicato nel prog, che era nato da Brian Eno, Robert Fripp e la musica popolaresca celtica e sassone (come accade, appunto, per Genesis e Jethro Tull), Chick Corea è andato nella direzione opposta, quando ha fondato la più grande band della storia del jazz, l’atto costitutivo del jazz-rock, i Return to Forever. Ha messo insieme Airto Moreira e la musica latina, ed i migliori jazzisti in circolazione, che fossero disposti a suonare blues con accordi jazz e ritmi sudamericani. Joe Farrer, Bill Connors, Steve Gadd, Al Di Meola, Gayle Moran, tutti i grandi che avevano suonato con Miles Davis, Stan Getz e chiunque altro fosse straordinario.
“No mistery” è il loro quinto album, quando Al Di Meola e Steve Gadd avevano dato un’impronta indelebile al gruppo, che aveva oramai una fama mondiale, e si era messo anche a scavare nella musica funk e persino nell’heavy metal. Nel brano che dà il titolo all’album, poi, c’è tanto di quel Frank Zappa da intenerirsi. Li ho visti dal vivo nel 2011, a bordo c’era anche quel Jean-Luc Ponty di cui avete già letto una mia scheda. Ricordo che, dopo due ore, quando smisero di suonare, mi sentii vuoto e solo, perché l’onda della loro musica mi aveva talmente riempito e reso felice, che il silenzio che ne seguì sembrava il grande tradimento contro l’armonia dell’Universo.
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