Musica

La musica bisestile. Giorno 135. Return to Forever

11 Novembre 2018

Le tastiere di Chick Corea rivoluzionano la musica jazz ed il rock. La sua band “inventa” quella musica fusion, che i Doors avevano sognato di scoprire. E con questo disco raggiungnono il punto più alto della loro storia

 

NO MISTERY

 

Se chiedi a ciascuno quale sia il “vero” suono delle tastiere, la grande maggioranza risponde o con il suono dell’Hammond, proprio della musica rock dei Deep Purple, o con quello del Fender Rhodes di Chick Corea, che ha stabilito la grande cifra del jazz e del rock moderno, e che ha influenzato tutti, da Tony Banks (Genesis) a Lucio Dalla, dai Mothers of Invention di Frank Zappa a Keith Jarrett. Ovunque tu giri lo sguardo, e porgi le orecchie, sentirai Chick Corea, o qualcuno che ha imparato da lui, specie poi se metti insieme il Fender Rhodes con il flauto.

“No mystery”, 1975

Ma mentre il rock, con quegli strumenti, si è inerpicato nel prog, che era nato da Brian Eno, Robert Fripp e la musica popolaresca celtica e sassone (come accade, appunto, per Genesis e Jethro Tull), Chick Corea è andato nella direzione opposta, quando ha fondato la più grande band della storia del jazz, l’atto costitutivo del jazz-rock, i Return to Forever. Ha messo insieme Airto Moreira e la musica latina, ed i migliori jazzisti in circolazione, che fossero disposti a suonare blues con accordi jazz e ritmi sudamericani. Joe Farrer, Bill Connors, Steve Gadd, Al Di Meola, Gayle Moran, tutti i grandi che avevano suonato con Miles Davis, Stan Getz e chiunque altro fosse straordinario.

“No mistery” è il loro quinto album, quando Al Di Meola e Steve Gadd avevano dato un’impronta indelebile al gruppo, che aveva oramai una fama mondiale, e si era messo anche a scavare nella musica funk e persino nell’heavy metal. Nel brano che dà il titolo all’album, poi, c’è tanto di quel Frank Zappa da intenerirsi. Li ho visti dal vivo nel 2011, a bordo c’era anche quel Jean-Luc Ponty di cui avete già letto una mia scheda. Ricordo che, dopo due ore, quando smisero di suonare, mi sentii vuoto e solo, perché l’onda della loro musica mi aveva talmente riempito e reso felice, che il silenzio che ne seguì sembrava il grande tradimento contro l’armonia dell’Universo.

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