Musica

La musica bisestile. Giorno 111. U2

30 Ottobre 2018

Il grido di dolore dell’Irlanda insanguinata per tutte le aree della Terra in cui la gente è perseguitata e non è in grado di difendersi o di far valere la necessità del pacifismo

 

THE JOSHUA TREE

 

Ero già grande, li ho amati subito. E conoscevo i fatti della Domenica del sangue, quando l’IRA e l’esercito inglese, di comune accordo, annientarono militarmente il movimento pacifista, sceso a marciare, le due religioni riunite, la domenica 30 gennaio del 1972, a Derry, nell’Ulster, chiedendo una soluzione non violenta di decenni di sangue e orrore. E so che Bono era figlio di una famiglia mista, per cui credo di immaginare la sua sorpresa, il suo choc, la sua disperazione, la sua incomprensione per le ragioni di chui, da ambvo le parti, uccise.

“The Joshua Tree”, 1987

“Sunday bloody Sunday” è, a mio avviso, una delle dieci canzoni più importati della storia del rock. Ed in effetti scegliere questa band, e questo disco, è lapalissiano, non c’è nessuno che non conosca entrambi. Dal vivo (dopo averli visti in TV a Live Aid) li ho visti molti anni dopo, a Berlino, in una sala sterminata, nessuna emozione, ma immaginai subito che, messi in una sala da concerti normale, ti avrebbero preso a calci il cuore finché non fosse uscito dal petto.

Per molti anni, lo ammetto, li ho seguiti perché Bono “scopriva” continuamente nuove desolazioni planetarie che mi sentivo (e mi sento) in dovere di conoscere. Per “The Joshua Tree” la band andò a peregrinare per il deserto, e poi andò e vedere i contadini nelle aree più pericolose del Nicaragua, di El Salvador, dell’Honduras. Mi piaceva il loro avere una bussola incorporata: guarda da che parte stanno gli Americani, e vai dall’altra parte. Finché le carte non si sono confuse per tutti – e per Bono non di meno. Un po’ come cantato da Oliver Muhrmann in “Countrymusik”: “Ci ricordiamo volentieri dei tempi in cui i cattivi erano i cattivi, bastava mettersi contro a loro per stare dalla parte dei buoni. Oggi tutti si comportano come imbecilli e non la smettono più di fare figuracce, per questo con l’età si finisce a suonare musica country”.

30 gennaio 1972: i paracadutisti inglesi infieriscono sul movimento pacifista irlandese

La stessa regola vale per gli U2, che scelgono linee semplici, giri armonici che conoscono tutti, che chiunque può riprodurre – il che, a mio parere, è una regola incontrovertibile per tutta la musica con un contenuto fortemente politicizzato, che vuole essere suonata la notte da tutti gli amici ad un falò in spiaggia o su una panchina di Piazza Navona. The Edge suona la migliore chitarra da spiaggia della storia dell’umanità. Fa accapponare la pelle. Per questo motivo, nei decenni, gli U2 sono stati spesso costretti a reinventarsi, per evitare di essere noiosi. Ma quando uscì “The Joshua Tree” fu subito, per tutti, un disco fondamentale, bellissimo, indimenticabile.

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