I Delicatoni dal vivo

Scrivere di un concerto dei Delicatoni non è semplice.

Semplice sarebbe accostarli alla wave Uk jazz che dalle lande inglesi arriva qui senza avere concorrenti.

Loro invece sono qualcosa di diverso.

Mettono assieme le atmosfere di un Dalla e un Battisti d’annata. Quel mood da domenica pomeriggio dimenticata pure da cristo, persi in chissà che pensieri sul letto, o dentro un aperitivo da cui ti stacchi per guardare le movenze della barista che prepara il tuo cocktail.

Oppure di quelle domeniche dove mentre grigliano sui colli scruti l’orizzonte terso, cercando di indovinare che fanno le vite che scorrono lì sotto. Assieme ad un bicchiere di plastica pieno di rosso scadente.

Il sound dei Delicatoni è un ossimoro: è delicato, ma anche molto jazz, funk, funky, balearico, dunque diretto e preciso nel saperti evocare dimensioni intime, personali, private, e al contempo connesse col mondo.

Ė un “ultra istinto” (cit.), una percezione massima del mondo e di sé messa in musica, canzoni, jam.

Sentirli suonare sul palco è un lungo flusso breve quanto la durata di un singolo venerdì sera, usciti stanchi, felpati, post lavoro, dopo aver macinato post / social / budget / arrivi all’ultima ora. Sabati sperati a dormire fino alle 12.

Camera di decompressione dalla realtà concreta, per entrare nella loro, e poi tornare alla vita terrena. Magra, umana, eccitante, persa. Discordante.

In una scena alternativa (usiamolo questo termine anche se oggi ha poco senso) dove gli artisti / e per farsi ascoltare puntano più sull’hype o sull’essere paladini/e di chissà che battaglia, i Delicatoni soffusamente mettono al centro Il Suono e a segno degli ottimi pezzi che risaltano ancor meglio dal vivo, senza “paciole” di contorno. Sonnecchianti e taglienti.

Un grazie ad Arcella Bella per averli ospitati, sì, venerdì 28 aprile 2023, alle porte dell’estate, in attesa che altra vita arrivi e trovi la sua strada, come fossimo nella season finale di Girls, con un nutrito groviglio sonoro che si srotola davanti ai nostri occhi di ascoltatori nell’incombente e benevolo arrivo della sacra quiete della sera.

Ah, accompagnati ad un buon Negroni, si raccomanda.

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