Musica

Festival in luoghi speciali: a Varzi nell’Oltrepò Pavese e in Sardegna a Palau

3 Settembre 2024

VARZI _ Festival in luoghi speciali, nell’Oltrepò Pavese e in Sardegna. Dopo San Ginesio, un altro dei borghi più belli d’Italia ha il suo festival, a dimostrazione che la cultura puà aiutare a conoscere meglio il Bel Paese scoprendo i suoi luoghi più intriganti e favorirne in prospettiva anche il turismo. Ecco quindi a Varzi, piccolo comune in provincia di Pavia, collocato in una zona cerniera e strategica tra Lombardia, Liguria e Piemonte, non a caso storicamente località vocata al commercio, la seconda edizione del Varzi Festival, una manifestazione che intende promuovere la rigenerazione del borgo appunto con lo spettacolo.

Ecco così che dal 4 all’8 settembre nel paese medioevale di oltre tremila abitanti circondato dalle colline dell’Alta Valle Staffora una cinque giorni densa di eventi. Festival -come si usa ormai di questi tempi- all’insegna del “multidisciplinare” anche se in questo caso la rassegna, allestita da ItaliaFestival, promossa dal ministero della Cultura e sostenuta dalla Comunità Europea, è eminentemente di tipo musicale. Di pregio le location prescelte dal Comune, due luoghi all’aperto di grande interesse per il loro valore storico e paesaggistico: il Giardino del Castello dei Malaspina, il cui nucleo originale risale alla seconda metà del tredicesimo secolo -un grande prato verde tra piante di rose e statue- e l’altro Parco di Villa Mangini una grande oasi in quello che è considerato uno dei posti più belli dell’Oltrepò Pavese.

Varzi Festival solleverà il sipario della manifestazione il 4 alle 18 (nel Giardino del Castello) con la proieione a cura di Festambiente /Clorofilla film festival del documentario “L’avamposto” di Edoardo Morabito, “un film visionario e politico che, attraverso le avventure di un Fitzcarraldo del XXI secolo (Christopher Clark), racconta le contraddizioni che animano la salvaguardia del pianeta”.

Una suggestiva immagine di Varzi, in provincia di Pavia, uno dei borghi più belli dell’Oltrepò Pavese e dell’Italia sede della seconda edizione di Varzi Festival (Fotografia di Marcella Milani)

A seguire alle 20,30 nel Parco di Villa Mangini, grande concerto della Fondazione Festival PuccinianoTutto Puccini”, con un programma ovviamente tutto pucciniano. Protagonisti: il tenore Vincenzo Costanzo, il soprano Marina Medici e l’Orchestra diretta da Silvia Gasperini.

Spazio a una inedito progetto che vede assieme Max Gazzè, uno dei cantaurori e musicisti più talentuosi del pop italiano e l’orchestra da ballo più popolare d’Italia: quella diretta da Mirko Casadei che nel Parco di Villa Mangini, il giovedì 5 presenterà alle 20,30 “Musicae Loci” ossia il singolare progetto di Gazzè legato ai diversi territori italiani intesi come terre di storia, tradizione, musica e arte. “Al Festival, affiancato dall’Orchestra Casadei, porterà sul palco le sue canzoni in una veste inedita che assorbirà colori e suoni tipici del territorio di Varzi. Così i ritmi dell’Orchestra Casadei si fonderanno con le sonorità di Gazzè per un concerto unico” in linea con l’intento del festival di rigenerare e valorizzare con esperienze nuove e originali il territorio. Conosciuto per l’innovazione e la capacità di fondere diversi generi musicali, Max Gazzè, in questa tappa spettacolare del suo tour, reinterpreterà anche alcune delle canzoni più rappresentative della tradizione locale”.

Un ritratto del cantautore Max Gazzè che si esibirà al Varzi Festival assieme alla popolare orchestra diretta da Mirko Casadei in “Musicae Loci”

Venerdì giornata dedicata alla ristorazione, dalle due masterclass tenute dalle 16,30 nel Giardino del Castello Malaspina, da importanti chef della Nazionale Italiana Cuochi e della Federazione Italiana Cuochi. Alle 17,30 talk show con Alessandro Circiello e Antonio Iacona.  Segue una masterclass di Riccardo Carnevali e infine alle 20,30 un ncontro moderato dal conduttore del programma di Radio 2 “Caterpillar” Filippo Solibello e la proiezione, previa presentazione del film “Il racconto dei racconti” di Dario Tognocchi. Il focus sulla ristorazione terminerà l’indomani alle 19 nel Giardino del Castello Malaspina con un percorso di degustazione. Nella stessa giornata, alle 20,30 unincontro dedicato allo scrittore pavese Mino Milani con un incontro a cui parteciperanno il giornalista Ferruccio De Bortoli, il regista Marco Rognoni e la fotografa Marcella Milani nipote dello scrittore. Al termine verrà proiettato il documentario “Mino Milani inedito” del regista Marco Rognoni.

Sipario sul festival l’indomani alle 20,30 nel Parco di Villa Mangini con il concerto in versione acustica del duo Colapesce Dimartino. Una scelta, quella dell’acustico per non impattare sulla bellezza del paesaggio. Colapesce e Dimartino giungono a Varzi sull’onda del successo del loro album “Lux Aeterna Beach” che dà il nome al loro tour estivo.

Il duo Colapesce e Dimartino in azione sul palco. Al Varzi festiva dell’Oltrepò Pavese la  popolare coppia  musicale presenterà il loro ultimo album “Lux Aeterna Beach” (Fotografia di Luigi Rizzo)

Dall’Oltrepò Pavese alla Sardegna per uno dei festival internazionali più originali, tra jazz, musiche popolari e nuove sonorità, ideato e diretto da un chitarrista sperimentatore raffinato come Paolo Angeli, musicista di solida tempra avantgarde e dal fratello Nanni, valente fotografo. Si chiama “Isole che parlano”, è alla sua ventottesima edizione e si svolge al nord della Sardegna tra Palau e La Maddalena fino all’8 settembre. Musica, ma anche fotografia, arte e scoperta di un territorio unico e di forte fascino. “Isole di Pace” oltre ad inserirsi un mainstream di incontri e collaborazione oltre le radici, tra tradizione e innovazione vuole anche politicamente rivendicare “un mare di pace, una convivenza creativa basata sulla diversità, intesa come ricchezza e dialogo, in cui il viaggio musicale tra le diverse latitudini, ridisegna una mappa senza confini basata su nuovi linguaggi, liberi di incontrarsi per generare nuove forme d’arte».

Dopo le anteprime dei giorni scorsi ad Arzachena e Luogosanto con dei concerti anche in luoghi di interese archeologico come la Tomba dei Giganti Coddu Vecchju (il duo formato da Sanem Kalfa e George Dumitriu e il trio di Raffaele Matta), nei pomeriggi del 2 e del 3 settembre nella Spiaggia di Palau Vecchio, “Notte animata” a cura di Andrea Martignoni in collaborazione con il festival Animaphix di Bagheria via alla proposizione di  una selezione di corti animati., mentre il 3 in piazza Fresi Maurizio Giordo Gudulà Teatro presenta “Lulù e le sue valigie magiche”. Il 4 settembre al Polo Culturale di Montiggia serata di condivisione di quanto realizzato nei laboratori avviati nei giorni preedenti su suoni e immagini.

Un concerto tenutosi la scorsa edizione nell’isola di Spargi, uno dei siti del festival “Isole che parlano” che si svolge tra Palau e La Maddalena (Fotografia di Francesco Conversano)

5 settembre. Appuntamento al tramonto sulla scogliera di Punta Tegge per seguire il live del duo sperimentale spagnolo Los Sara Fontàn: il violino di Sara Fontàn filtrato da effetti a pedali, dialoga con la batteria di Edi Pou, spaziando dal contemporaneo all’elettronica, da atmosfere rarefatte al drum & bass (ore 18,30). In una delle sale polivalenti del Cineteatro Montiggia alle 21,30 si inaugura la mostra fotografica “Sguardo di frontiera” del grande fotoreporter scomparso di recente Ivo Saglietti. Sono oltre sessanta le immagini esposte a cura di Federico Montaldo e vanno dagli anni Ottanta del Novecento fino al 2018. Dal Cile sotto la dittatura di Pinochet (oggetto del suo primo libro fotografico “Il rumore delle sciabole” al fotoreportage della via degli schiavi dal Benin e Uganda fino ad Haiti. Dalla guerriglia di Sendero luminoso in Perù (con il quale conquistò il primo dei suoi tre World Press Photo Award 1992) all’Intifada in Palestina. E poi ancora le guerre balcaniche che Saglietti seguì fin dall’inizio. Tra gli ultimi lavori il racconto dell’esperienza di Padre Paolo Dall’Oglio nell’antico monastero di Deir Mar Musa el-Habasci. C’è anche spazio a un omaggio fotografico alla Sardegna (Sulcis in particolare).

6 Settembre. Si comincia alle 11,30: sulla scogliera di Talmone  è di scena Antonio Raia in un solo per sassofono , chalumeau e oggetti. Raia è un improvvisatore, sassofonista amante della commistione tra musica, teatro e danza. La giornata si chiude alle 23,30 nella spiaggia di Palau Vecchio con il dj set di Turbolenta (Marocco/Algeria/Italia) che intreccia sonorità maghrebine e internazionali.

Al festival “Isole che parlano” la mostra fotografica di Ivo Sagliett. Questaimmagine ritrae kossovari in fuga dai serbi e dalla guerra al confine con il Kosovo (Foto di Ivo Saglietti)

 

7 Settembre. Alle 11 nella Chiesa Campestre di San Giorgio incontro curato da Paolo Angeli con le cantanti Senem Kalfa e Meral Polat. Al termine Kalfa si esibirà in “Il primo canto” , solo di voce e violoncello.

Musiche tra sacro e profano nella sonorizzazione itinerante della Roccia dell’Orso dedicata a Pietro Sassu , Mario Cervo e Antoni Are accompagnata dai Tenores Santa Rosulia di Benetutti, il Tenore Santu Franziscu de Alà (ore 17).

Alle 21,30 “al Faro #11” due concerti. Il primo con Safari Trio (Polonia) in “#lullabiesfortheworld”. Si tratta di un ensemble al femminile – Basia Songin (voce, owl viella, percussioni, looper), Kasia Kapela (voce, violino, percussioni), Dobromiła Życzyńska (voce, violino, percussioni) – della scena post folk polacca che, “attraverso l’uso di strumenti tradizionali, oggetti di uso quotidiano, tessiture degli archi e armonie vocali, costruisce ponti tra la musica popolare della Polonia e dell’Ucraina, rivisitate in chiave contemporanea”.

Segue il Meral Polat Trio (Kurdistan/USA/Belgio/Paesi Bassi) con Meral Polat (voce), Chris Doyle (tastiere e chitarra elettrica), Jens Bouttery (batteria) che guiderà in un viaggio attraverso canzoni popolari del Kurdistan e dell’Anatolia, impastate con un blues di protesta, danno vita a “un live ora energico e dance, ora raffinato e meditativo, che fa detonare le barriere musicali tra Oriente e Occidente”

Anche questa edizione “Isole che parlano” proporrà un concerto di gruppi a tenore alla Roccia dell’Orso di Palau. Qui l’edizione dello scorso anno (Fotografia di Francesco Conversano)

8 Settembre. L’appuntamento è per le 11 nella Tenuta Filigheddu per il concerto dei Moi-Gea (Italia) e gli auguri in brindisi per il nuovo anno. Moi-Gea è un gruppo emergente con forte a carattere autoriale che elabora un particolare linguaggio basato sul binomio due batterie/due sassofoni, che dà vita a “una musica multiforme che ammicca a jazz, world e avanguardia”. I Moi-Gea sono: sono Lorenzo Cucco al sax tenore, Fabio Pavan al sax baritono, Simone Buttarello e Rita Brancato alle batterie.

Concerto al tramonto alle 18,30 a Cala Corsara, sull’isola di Spargi nel Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena. Di scena, dalla Bielorussia, Yegor Zabelov che con la sua fisarmonica preparata con microfoni individuali per ogni tasto crea tessiture poliritmiche minimali.

Si chiude alle 21 nella spiaggia di Palau Vecchio con il tradizionale “Saluto al mare” affidato ad Antonio Raia che si esibirà in un solo per waterphone e voce. Sempre a Palau Vecchio dj set finale “Bites and Beats” di Ghigli di Paola a base di afrotronics, reggae & ska, dub e punk, electro swing “orchestre balcaniche e cianfrusaglie varie”.

Per informazioni e prenotazioni www.isolecheparlano.it.

A Palau anche il suonatore di fisarmonica preparata, il bielorusso Yegor Zabelof. Ogni tasto ha un microfono con i quali il musicista costruisce minimali poliritmie (Fotografia di Ana Maria Dinis)

 

 

 

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