Musica

Dutch Nazari – Ce Lo Chiede L’Europa, o il racconto dell’essere giovani oggi

30 Dicembre 2018

Finalmente abbiamo un disco che rappresenta Padova! Questo ho pensato ascoltando il nuovo album di Dutch NazariCe Lo Chiede L’Europa. Spesso e volentieri il rap italiano è una forma di bling e ori, auto esaltazione, prese a male continue, impegno politico forzato e paradossale, mai un racconto dei propri pensieri.

Il flusso emotivo è il grande assente di questa generazione di rapper che sono più volti a dare un’estetica di sé – nelle parole, suoni e vestiti – che a volere raccontare e raccontarsi. Oggi le storie, lo storytelling, sembra più adottata dal marketing che altro. Storie per vendere e non per significare qualcosa nel mondo, per trovare il proprio posto.

Padova da sempre è una piccola città di provincia, galvanizzata ogni tanto da qualche piccolo accadimento, senza l’università e quella manciata di giovani (spesso visti male senza motivo) sarebbe il regno dell’alienazione totale. Un bel tappeto che tiene a bada sotto tutta la vita che potrebbe esprimere, i contrasti e le conquiste; Dutch però, da padovano e pur vivendo altrove, riesce a rappresentare un’atmosfera che permea la Città del Santo almeno da dieci anni.

La copertina

Il sentirsi persi, spaesati, senza un direzione da prendere, nel contesto quotidiano è presente per un buon 50%: vivere Padova vuole dire sentirsi sempre sul limite fra l’occasione che sta per arrivare e il vederla svanire sul nascere.

“Ce Lo Chiede L’Europa” si innesta in questa direzione, vedi i brani Calma Le Onde e Così Così, dei veri esempi di quanto la precarietà non sia solamente lavorativa, ma anche e molto emotiva. Forse questo discorso trascende la geolocalizzazione, ma è la mia lettura, lavorando ogni giorno qui e avendo fatto l’Università all’ombra del Bo’, della Facoltà che fu di Toni Neri, senza dimenticare uscite e bevute in compagnia.

All’inizio è stato difficile accettare questo indirizzo, essere sinceri, ma una volta che ti aggancia non si stacca più. Dutch permette di vivere diversamente il panorama urbano di PDcity ridando valore a strade, angoli bui o lucenti, palazzi incastonati in un dedalo di storia e modernità. Con la sua musica permette di accedere a quella parte della realtà esistenziale dove la vita esplode e pullula, senza sosta e limitazioni, nonostante insicurezze, dubbi e pochi money, citandolo.

Musicalmente questo Lp stacca dalla moda trappona pure rimanendo melodico e di largo respiro. Si inserisce nella vena cantautoriale tornata alla ribalta nell’indie ma non fa nemmeno parte di quella, volendo fare i precisini. Insomma, è poco ascrivibile ad un canone unico, e qui sta, forse, l’originalità di Nazari.

Spero di vederlo presto nelle classifiche, anche se magari a lui frega poco, perché c’è bisogno di musica così per ispirare altri artisti.

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