Musica

Dolores O’Riordan, una voce della terra d’Irlanda

15 Gennaio 2018

Gli Irlandesi nella musica non amano il mainstream. Non lo hanno mai perdonato agli U2, non lo perdonarono nemmeno ai Cranberries.

Negli anni ’90 in patria si sognava il soul con i Committments, Mic Christopher e Glen Hansard – che giovanissimo aveva preso parte a quel film – facevano i busker in giro per la città e Fergus O’Farrell nel cuore dei Liberties, il quartiere creativo di Dublino, insegnava anche a loro che cosa volesse dire scrivere canzoni. Hansard gli dirà il suo grazie inserendone il capolavoro, Gold, nella colonna sonora di Once con cui vinse l’Oscar.

Dolores O’Riordan, nata e cresciuta nella contea di Limerick, dove aveva imparato a cantare in Chiesa “urlava”  Zombie, che pure, come Sunday Bloody Sunday degli U2 era una canzone dedicata agli anni duri dei Troubles.

It’s the same old theme
Since nineteen-sixteen
In your head, in your head, they’re still fighting
With their tanks, and their bombs
And their bombs, and their guns
In your head, in your head, they are dying

La stessa storia fin dal 1916 (anno dell’indipendenza della Repubblica dalle sei contee britanniche, ndr)

Sono nella tua testa e stanno ancora combattendo

con i loro carrarmati e le loro bombe

le loro bombe e i loro fucili

nella tua testa, stanno morendo

 

Era l’Irlanda del Nord vista dalla Repubblica d’Irlanda, era la generazione che a vent’anni non ne poteva più degli attentati che proprio poco prima degli accordi di pace si facevano sempre più cruenti. Una parte del video ufficiale è stata girata proprio in mezzo a quei muri di interposizione tra le comunità cattoliche e protestanti che ancora oggi esistono, nella vergogna dell’intera Europa. Cupe immagini di bambini che saltano proprio quei muri in mezzo ai soldati.

Dolores degli eccessi, la voce sghemba del dolore di quello che allora in Irlanda non si poteva ancora dire. Solo nel 2013 rivelerà di essere stata abusata da bambina all‘Irish Independent

La voce negli ultimi tempi si era spenta. Ma in questo concerto alla National Public Radio era ancora lei. Una voce da ascoltare non solo per le parole che dice, ma per come le dice. Le cantanti della terra d’Irlanda sono così.

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