Musica
Cinque dischi “cool” da regalare a Natale
Sembra una cosa d’altri tempi – forse lo è – regalare un disco per Natale. Ma se, colti da improvvisa nostalgia o da anticonformismo latente vi venisse questa idea, ecco cinque dischi usciti da poco e che vi consiglio per bellezza e originalità.
Per tutte le orecchie, in vinile o in digitale, nel povero formato cd ormai marchiato anti-hipster… per un ascolto non distratto e da condividere.
“Gonna Have A Really Soulful Christmas” (Hoodoo Records)
Si sa, sotto l’albero è difficile sfuggire alle canzoni natalizie. Cantanti di ogni epoca e di ogni livello ci si sono cimentati. Se proprio non potete sottrarvi al fascino della Silent Night o della Santa Claus Is Coming To Town, l’idea più originale la offre una bellissima doppia raccolta che mette insieme ben cinquanta canzoni natalizie in versione soul e r&b.
Seguendo l’esempio del mitico disco “natalizio” di Phil Spector (che resta una delle delizie nel settore e di cui sono qui incluse un paio di tracce), questa antologia raccoglie pezzi di Sam Cooke, Jackie Wilson, Smokey Robinson, Marvin Gaye, Kim Weston e molti altri, per un Natale ricco di groove e sensualità.
Sven Kacirek – “The Nutcracker Sessions” (Naïve Records)
Altro classico del periodo natalizio è “Lo schiaccianoci” di Ciaikovski. Ce ne sono mille versioni, anche una di Duke Ellington che è sempre un gran sentire.
Decisamente da regalare è questa rilettura da parte di Sven Kacirek, percussionista e compositore tedesco che già da qualche anno si sta facendo notare per l’originalità dei suoi progetti (andatevi a ripescare quello fatto con musicisti kenyani).
Il suo “Schiaccianoci”, registrato tutto da solo come vedrete nel video, è un gioiello di intelligenza musicale, di fantasia, di rielaborazione di materiali preesistenti. Da regalare ai grandi, con la certezza che anche i bimbi (io ne ho la riprova, con mia figlia che vuole ascoltare la danza cosacca Trepak in loop!) se ne innamoreranno.
Wildbirds&Peacedrums – “Rhythm” (Leaf Records)
Se Kacirek fa tutto da sé, i Wildbirds&Peacedrums fanno in coppia. Mariam Wallentin canta e Andreas Werliin suona la batteria, sono ancestrali e proiettati verso il futuro, viscerali e raffinati al tempo stesso.
Il loro nuovo disco conferma in pieno quanto già avevano fatto apprezzare nei primi due lavori. Pulsazione e canto, ritmo e emozione, una sorta di bluesness scandinava screziata di quanto in quanto da una linea di basso o da macchie di tastiere post-punk che prendono alla pancia e non vi mollano più. Uno dei dischi più belli del 2014.
Teho Teardo – “Ballyturk” (Spècula Records)
Dalle colonne sonore alla collaborazione con Blixa Bargeld degli Einzurstende Neubauten. Quello di Teho Teardo è un nome che sta riempiendo questi ultimi anni di musica coinvolgente e di idee condivise con le altre arti.
“Ballyturk” è un lavoro ideato con il drammaturgo Enda Walsh, ma quelle che sono musiche per un lavoro teatrale sono anche un’avvolgente esperienza di puro ascolto.
Come è nella sua cifra compositiva Teardo esplora paesaggi scuri e ipnotici, privilegiando il suono della chitarra e degli archi (c’è Marina Bertoni, ma anche Lori Goldston), invitando al basso Joe Lally dei Fugazi e costruendo un’architettura sonora dalle linee avvolgenti e spiraliformi, che ha il merito di essere al tempo stesso accogliente e inquietante.
Non è musica che rimanda forse alla spensieratezza dei campanelli natalizi, ma rischia di essere una meravigliosa colonna sonora per il vostro inverno, di quelle che sanno di corteccia bruciata nel caminetto e di brume che lasciano intravvedere storie sul margine del sogno.
Gilberto Gil – “Gilbertos Samba” (Sony Music)
Se invece avete amici che non riescono a non pensare che nell’altro emisfero il Natale si fa al caldo, lontani dal caminetto e vicino al mare, beh, un regalo perfetto è “Gilbertos Samba”, disco in cui Gilberto Gil omaggia un altro, altrettanto mitico, Gilberto della musica brasiliana, Joao.
Il repertorio è pieno di classici della canzone brasiliana, da O Pato a Desde Que O Samba È Samba, passando per Doralice o Desafinado, riletti con la voce e la chitarra – di cui Gil, ricordiamolo, è un fenomenale maestro – e con un’intimità che coinvolge più di ogni altra cosa. Un altro gioiello da aggiungere a una carriera scintillante.
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