Musica
Che posto ha la musica nell’esistenza?
Ci sto pensando da qualche giorno, visto è oramai un mese che non scrivo nulla. La musica che posto ha nella vita? Perché viene ritenuta terapeutica?
Riprendendo pure a fare radio, mi rendo conto di come essa sia un innegabile “stile di vita”, atto a sentirsi parte di qualcosa e trovare il proprio posto nel mondo. Per molte persone scegliere di vivere in un determinato contesto è un semplice fatto di vita, non è una scelta. Si nasce e ci si ritrova a trascorrere anni in quei luoghi, vie che spesso e volentieri parlano una lingua diversa: empaticamente diversa. Gli anni passano, scorrono, le esperienze negative si accumulano, insorge rabbia e chiusura. Si diventa pioggia acida senza nemmeno accorgersene.
Rimane difficile mantenere una visione razionale, poco emotiva, magari anche un po’ cinica, così da ricordare che si può sempre uscirne vivi, vivaci e motivati. Certi contesti scavano dentro, “si nutrono di te e della tua energia”, lasciandoti demotivato, stanco, senza forze e arrabbiato.
È una continua lotta per la sopravvivenza della propria parte positiva, costruttiva. Il non sentirsi “a casa” all’interno della socialità del luogo in cui si vive, senza grandi possibilità di uscita, logora. E penso non sia nemmeno utile uscirne, perché viaggiare per brevi periodi, trasferirsi, significa accostare a lato di una sfida alzata da tempi immemori e che se non vinta rischia di lasciare un vuoto incolmabile. Volenti o nolenti, per quanto odio ci sia, una parte di codesti contesti ci rappresenta. Segreti difficili da confessarsi.
In questo la musica cosa c’entra? Parlo del fatto che le canzoni, i suoni, i testi si conformano a te, riempiendo nella forma e nella sostanza le mancanze, offrendo una nuova prospettiva rappresentata dalle sonorità e dai testi. Musica e luoghi spesso si legano indissolubilmente, e ciò permette di sentirsi, almeno per qualche frangente giornaliero, “a casa”, far quadrare la propria visione con quella degli ambienti dove si cammina, si lavora, studia e ci si diverte.
Che sia rock ‘n roll, elettronica, jazz, trap o altro, che consoli e galvanizzi, in sunto: una manciata di suoni basta a riempire la falla e farti credere concretamente di potere fare tutto. Questo è il suo posto.
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