Musica
“Casa dolce casa” racconta i migranti: intervista a Fabrizio Mozzillo
di Alessandra Savino
Il 17 aprile è stato pubblicato “Casa dolce casa”, il primo singolo di Fabrizio Mozzillo, un estratto di quello che sarà il suo disco d’esordio, “Nomi cose città” in uscita nel 2023. Fabrizio Mozzillo è un cantautore romano classe 1968. Per circa venticinque anni svolge l’attività di avvocato, ma alla soglia dei 50 anni, abbandona la professione. Si trasferisce in una località di mare, acquista una barca da pesca e ricomincia a suonare chitarra e armonica. La musica è sempre stata una sua passione, in gioventù scriveva pezzi propri che suonava nei piccoli teatri. La vita è strana fa un giro complicato per riportarti verso quella che è la tua vera casa. In questa intervista il cantautore racconta l’evoluzione della sua carriera e cosa l’ha spinto a scrivere il brano d’esordio.
Da avvocato a cantautore: cosa ti ha portato a questo cambiamento e quanto della tua precedente professione in qualche modo ti porti dietro anche nella carriera musicale?
Ho abbandonato la professione forense per dedicarmi alla musica perché -essenzialmente- la musica mi appaga molto di più. Del lavoro di avvocato non c’è traccia nelle canzoni che scrivo; ed è giusto che sia così.
Cosa significa per te aver pubblicato il tuo primo singolo, vederlo sulle piattaforme digitali e sapere che sarà ascoltato da tutti?
Mi riempie di gioia sapere che, finalmente, le mie canzoni possono andarsene in giro camminando sulle proprie gambe.
Hai scelto un tema importante: come mai proprio la condizione dei migranti per il tuo primo inedito?
Sono tra quelli che considera la vicenda dei migranti una tragedia di proporzioni immani e di enormi implicazioni. Non ho rimedi da proporre, sia chiaro. Sentivo l’urgenza -artistica e politica- di metterla in musica e l’ho fatto: ora la “palla” passa all’ascoltatore, tocca a lui fare i conti con la canzone, rimanere indifferente o, viceversa, essere partecipe.
“CASA DOLCE CASA” è un titolo che evoca una condizione di serenità, tranquillità. La casa è il luogo in cui ognuno si sente al sicuro, protetto… come mai lo hai scelto?
Tutta la canzone è giocata sui contrasti, a partire dalla contrapposizione tra una musica travolgente ed una tematica delle più dolorose; pertanto, mi piaceva l’idea di un titolo “sviante”, un titolo “rassicurante” che stridesse con il testo (disperato) del brano.
Qual è il luogo che personalmente definiresti la tua “CASA DOLCE CASA”?
Fuor di retorica, le mie canzoni.
Quali altre tematiche ti piacerebbe affrontare in futuro con la tua musica?
Ho parecchie idee in testa. Una tra tante: in un mondo devastato dallo sconvolgimento climatico, un gruppo di bambini costruisce la nuova ARCA DI NOE’. E’ una buona idea?
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