Musica
cartoline acustiche da Venezia #14 Ec(h)ology
“Eco (gr. ᾿Ηχώ) Ninfa oreade della mitologia greca, personificazione del fenomeno fisico dell’eco. Secondo alcuni mitografi alessandrini e Ovidio, Eco, che con le sue chiacchiere tratteneva Giunone impedendole di scoprire gli amori furtivi di Giove, fu per punizione della dea resa incapace di parlare per prima e obbligata a ripetere gli ultimi suoni della voce che intendeva.“ (fonte Treccani)
L’eco, se non ricordo male, me l’ha presentato per la prima volta il mio babbo, in un crepaccio valdostano, quand’ero piccolo. Amico misterioso e sorprendente con cui giocare, urlando, cantando, tirando pietre su pietre. L’ho ritrovato a Venezia, quando ci siamo, sempre molti anni fa, trasferiti a vivere. Chi ha avuto modo di frequentare questa magnifica città sa che l’eco segue, non sempre, i tuoi passi in certe calli e in alcuni campielli. A volte travestito da riverbero flebile a volte come un eco montano vero e proprio. L’eco veneziano, come uno specchio, è la certificazione del tuo passaggio ma, al contrario dello specchio, è dinamico. Per attivarlo devi fare un’azione mentre davanti ad uno specchio ti ci puoi pure addormentare senza, di fatto, cambiare relazione con il tuo doppio. Specchiato rimani sia da sveglio che da dormiente, così come lo rimane il divano su cui riposi. L’eco lo puoi incontrare soltanto grazie a un ostacolo architettonico o naturale.
“Brìccola“s. f. [etimo incerto]. – Ciascuno dei segnali speciali, costituiti da pali o gruppi di pali, piantati nella laguna veneta lungo i bordi dei bassifondi e sporgenti dall’acqua, per indicare alle navi le rotte e i canali navigabili, e servire eventualmente da ormeggio.“ (fonte Treccani)
Se l’ecologia è la scienza che studia le relazioni che intercorrono fra le differenti specie e il loro habitat, la cartolina di oggi vuol esser un piccolo omaggio agli “echi“ altrui, apparentemente naturali. Infatti, le radici dei suoni su cui ho lavorato sono i suoni delle brìcole o brìccole , costruite dall’uomo, in dialogo costante sopra e sotto l’acqua, con altri viventi e morenti non meglio identificati. Per queste ragioni questo minuscolo contrappunto l’ho chiamato Ec(h)ology.
Buon ascolto e se vi fa piacere approfondire questo ciclo di Acoustic Postcards Venice qui ci sono alcuni link in cui potete trovare tutte le cartoline pubblicate!
Alla prossima e grazie! A.
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