Musica

Blanco a Sanremo: un’incomprensione degenerata

8 Febbraio 2023

Calci ai fiori, nervosismo, fischi e urla in sala. Blanco combina un disastro a Sanremo e diventa di diritto l’erede di Bugo e Morgan. Siamo sicuri però che non sia stata, almeno in parte, un’incomprensione?

 

 

Eccoci qui a parlare dell’incidente della prima serata del Festival di Sanremo 2023.

Blanco, dopo aver ricantato con MahmoodBrividi“, la bellissima canzone vincitrice della scorsa edizione, ha presentato il suo nuovo singolo “L’isola delle rose“.

Il cantante bresciano ha iniziato l’esibizione su un palco pieno di rose e ad un certo punto ha iniziato a prendere a calci i fiori.

Da lì l’inizio dell’incomprensione.

L’esibizione prosegue, ma Blanco per tre volte fa capire di non sentire l’audio. Ad un certo punto, dato che la musica continuava e nessuno interrompeva l’esibizione (come altre volte è successo), l’artista ha smesso di cantare e ha iniziato a spaccare tutto l’allestimento.

È utile capire che il gesto di tirare calci alle rose arriva dal videoclip ufficiale del singolo e che, probabilmente, il tutto era slegato dal problema audio.

È assolutamente vero che il cantante ha esagerato, ma probabilmente c’è stata un’incomprensione iniziale.

Amadeus non si aspettava un simile atteggiamento, e ai microfoni del “dopofestival” di Fiorello ha detto che Blanco si sarebbe dovuto rotolare sui fiori, ma non arrivare a tanto.

Sicuramente il problema audio ha influito negativamente, ma Blanco (che non si è saputo spiegare) aveva già deciso di esibirsi in quel modo.

Probabilmente la giovane età non è stata d’aiuto. Infatti chi segue Sanremo sa che il pubblico in sala è notoriamente “bacchettone” e non sono mancati negli anni fischi e dimostrazioni di disapprovazione.

Un esempio su tutti.

Nel 2001 Brian Molko, cantante e chitarrista dei Placebo (ospiti internazionali di quella edizione), spaccò la chitarra su una cassa e si ritrovò sommerso di fischi e urla.

Prendere a calci i fiori nella città che li rappresenta non è stato poi geniale.

In questo frangente è stato molto bravo Morandi, che si è messo a pulire il palco con una scopa al motto di “non possiamo mica lasciare tutto sporco”. Insomma una buona spalla per Amadeus, che ha comunque saputo gestire il tutto da bravo presentatore.

Dunque possiamo riassumere il caso dicendo che Blanco ha sicuramente esagerato sprecando una bella occasione e non essendo stato in grado di gestire un problema, Amadeus e la sua squadra non avevano ben capito cosa sarebbe dovuto succedere e infine il pubblico in sala (e anche quello a casa) non ha capito (e del resto non poteva capire) che quella era una precisa rievocazione del videoclip (ovviamente escludendo l’esagerazione dell’ultima parte dell’esibizione).

Tant’è, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ogni Sanremo ha bisogno del suo “caso” e tutti noi aspettavamo l’erede di Bugo e Morgan.

La prima serata ha offerto poi tanti spunti di riflessione.

Citiamo ad esempio la presenza nel primo blocco del Presidente Mattarella (prima volta a Sanremo per un Presidente della Repubblica), il pezzo di Benigni sulla Costituzione che compie 75 anni (il Premio Oscar la riassume magistralmente in un MAI PIÙ, riferendosi al ventennio fascista), e infine la posizione “politica” di Chiara Ferragni, che lancia dei messaggi precisi e che è indubbiamente tra i protagonisti della serata.

Infine, dato che di Festival della Canzone si tratta, le canzoni, appunto.

La classifica è visibile qui, ma per chi scrive i migliori per ora sono stati Marco Mengoni, Elodie, i Coma_Cose e MrRain.

Menzione a parte per il ritorno di Gianluca Grignani. Un’esibizione non perfetta, ma si conferma un maestro di scrittura.

Bravi anche i giovani milanesi del gruppo Colla Zio.

L’antipasto è servito. Ora aspettiamo le prossime portate.

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