Musica
Ama festival 2016, Asolo si riempie di musica
Ci sono estati passate chiusi in città: vuoi per lavoro, vuoi per gli esami, vuoi perché non si sa dove andare. In soccorso vengono festival come l’Ama, che da lunedì 23 agosto a domenica 28 permette di viaggiare a due passi da casa, ascoltando buona musica e scoprendo il territorio di uno dei borghi più belli del Veneto e d’Italia: Asolo.
Le peculiarità che colpisce a colpo d’occhio non è solamente l’offerta musicale ma anche la connessione col territorio che l’evento vuole promuovere, dimostrando spiccata consapevolezza del valore aggiunto del far rete con tutto ciò che è cultura, andando oltre l’intrattenimento fine a sé stesso.
Abbiamo intervistato il team organizzativo per capire meglio finalità e attitudine del festival. Rimandiamo direttamente al sito www.amamusicfestival.com per le informazioni specifiche, raro esempio di spazio web fruibile dove poter trovare, in un unico punto, ogni informazione musicale e turistica possibile.
Un po’ di storia dell’Ama: perché questo nome e come è iniziato tutto?
Ama è l’acronimo di Arte, Musica, Asolo ed è anche il nome dell’associazione culturale che organizza il festival dal 2015. Questa è la seconda edizione dopo che l’anno scorso era stata organizzata un’edizione quasi “last minute” che però ha avuto un grandissimo riscontro, tra il pubblico e tra gli artisti.
Con una line up che vedeva il meglio del rock italiano (Verdena, BSBE, Tre Allegri Ragazzi Morti, Jennifer Gentle) e nomi internazionali (Gogol Bordello, Digitalism) abbiamo fatto circa 40.000 presenze. Insomma una scommessa vinta che quest’anno abbiamo deciso di rilanciare dando ancora più spazio agli artisti internazionali e al legame con il territorio, facendo in modo che il festival generi una ricaduta positiva sulle attività di Asolo e dintorni.
Che criteri avete usato per definire le line up delle giornate?
Accontentare il pubblico “local” ma allo stesso tempo essere un festival dal respiro internazionale. Per questo abbiamo unito i migliori artisti emergenti e non del panorama indipendente italiano (con un occhio di riguardo all’indie e all’elettronica), accostandoli ad alcuni nostril pallini come Foals, di cui siamo innamorati dai tempi di Skins, Steve Aoki, Kula Shaker, il produttore francese “Pascal” Vitalic o i paladini del garage Thee Oh Sees. Non mancano anche novità internazionali giovanissime, come i californiani The Neighbourhood che tornano in Italia a qualche mese di distanza da un leggendario concerto Milanese e gli australiani Sticky Fingers (per la prima volta in Italia).
Oltre alla musica cosa può trovare chi partecipa all’evento?
Può trovare un’offerta turistica e culturale veramente ampia: dalle visite ai musei alle gite fuori porta, dai percorsi enogastronomici alle esperienze da brivido come il parapendio. Insomma abbiamo pensato veramente ad un evento che potesse far conoscere Asolo nel mondo anche al di fuori dei tradizionali canali turistici per cui già la città è nota.
Inoltre l’evento non sarà solo musica live: installazioni, un omaggio a David Bowie, un’offerta culinaria per tutti i gusti e per tutte le tasche con un’attenzione particolare ai prodotti locali.
Ama festival come si incontra con l’esperienza turistica di Asolo? Potrebbe essere definito non “solo” un festival, ma una vera e propria vacanza
È un po’ il leitmotiv con cui abbiamo cercato di promuovere il festival all’estero. Ci siamo stancati delle ammucchiate nei parcheggi di cemento nelle periferie delle città e abbiamo cercato di creare un evento che si integrasse con il territorio e con il periodo in cui si svolge ovvero l’ultima settimana d’agosto. Ama quindi è un’occasione per fare una vacanza e si inserisce perfettamente in una nuova idea di festival che anche in Italia, fortunatamente sta prendendo piede. Penso a Siren Festival, Beaches Brew, Todays Festiva, A Night Like These e molti altri: festival organizzati con un’attenzione particolare all’esperienza del pubblico, location fantastiche spesso e volentieri situate in zone di interesse turistico e culturale.
Come pensate che un festival musicale possa aumentare il valore del suo territorio e viceversa?
Come dicevo prima, finalmente nel 2016 alcune amministrazioni si stanno accorgendo della ricaduta positiva sul territorio che hanno eventi di questa portata. Oltre ad inserire Asolo nei radar dei grandi eventi europei, Ama porterà tante persone che potranno conoscere e godere delle eccellenze del nostro territorio, sia in termini di offerta culturale ma penso anche ad attività di ristorazione, al settore dell’ospitalità, a musei, gallerie d’arte…
Oltre a promuovere il nome e il marchio Asolo nel mondo, eventi come Ama hanno una ricaduta effettiva e misurabile e speriamo che la popolazione ne possa sentire i benefici.
Riassumendo: qual è il vostro valore aggiunto?
Un connubio veramente intrigante tra artisti emergenti e artisti già affermati, tra serate che possono coinvolgere intere famiglie (Edoardo Bennato, Los Massadores, etc) e serate che porteranno migliaia di fans da tutt’Italia e dall’estero per seguire alcune delle band più interessanti del momento, il tutto in una cornice mozzafiato come quella di Asolo, la città dai cento orizzonti.
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