Musica

5 Album da consigliare a Giorgia Meloni

3 Febbraio 2016

Proviamo a consigliare qualche album alla Lady Stardust della politica italiana, quella che in questi giorni duri è finita sotto i riflettori. Senza pretendere che li ascolti davvero.

1. La buona novella – Fabrizio De André

Durante il Family Day la Meloni è riuscita a sorprenderci annunciando di essere incinta, cosa che ci riporta diritti diritti verso uno degli album più rivoluzionari di De André, La Buona Novella, che esce in pieno post-Sessantotto italiano narrando il Vangelo in salsa apocrifa. La storia la conosciamo tutti, senza peccare di far spoiler si parla dell’evento dell’annunciazione a Maria, di Giuseppe, di natività, della pratica del cristianesimo, e dei dieci comandamenti (rimodulati sulle calde note di chitarra e voce di Faber). Nell’annunciazione della Meloni a Roma durante la riunione dei caldi spiriti cristiani che credono nella pratica sessuale come finalizzata alla procreazione tornano alla mente le parole di chi confondeva il piacere e l’amore, disperdendo il seme, serbando una certa umanità. Le facili battute che ci vengono in mente le lasciamo da parte, e gustiamo questo disco che è sempre bello da riascoltare. E che tanto ci fa imparare.

2. David Bowie – The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars

Di David Bowie è difficile rintracciare un erede: un camaleonte della musica, che è riuscito a influenzarla pure, la musica, a segnare i suoi tempi, a lasciare una traccia indelebile, a creare capolavori che ancora oggi resistono al tempo. Bowie ha cadenzato le epoche con i suoi personaggi, scandalizzando e scavando nelle nostre intimità. Ziggy Stardust è stato epocale, anche nei costumi, nella mise en scène androgina, nel rielaborare un discorso di ricucitura di masculin e feminin. La Roma di Giorgia Meloni non è solo preti, cattolicesimo e rigurgito fascista, ma anche risacche di personalità dai contorni indefiniti, come l’epico Ziggy di Bowie che tanti ispirò. Ci piacerebbe un giorno veder la Meloni sfilare al centro della capitale come una Lady Stardust.

3. Rolling Stones – Beggars Banquet

C’è una leggenda che avvolge i Rolling Stones che esplode furiosa in Sympathy for the Devil, prima traccia di Beggars Banquet, leggenda che continuerà inquieta a perseguitare gli Stones con piccoli eventi sparigliati, la morte di Brian Jones, o l’Altamont Free Concert concluso nel sangue. Satanismo è parola che si evoca fino ai tempi nostri in certi ambienti, satanismo richiama complottismo, satanismo è tutto ciò che non è perfettamente inquadrabile dal (cos’è?) senso comune, satanismo è opposizione a quel che si intende per normalità, questa sconosciuta. Il rigurgito delle destre prova a opporsi a questa invasione di Satana, che in fondo è un’invenzione letteraria, da Marlowe a Bulgakov fino a Jagger, per questo il rigurgito delle destre quando evoca Satana smette di fare i conti con la realtà. Più Stones nelle nostre orecchie.

https://www.youtube.com/watch?v=ZJTGaJbQu3s

4. PJ Harvey – Rid of Me

Quando escono i primi album di PJ Harvey, Giorgia Meloni è solo un’adolescente con simpatie per le architetture del quartiere Eur di Roma. Sono gli anni della rivoluzione grunge, quei primi Novanta, gli anni dello storico concerto dei Nirvana a Roma, gli anni in cui PJ dà il la a una collezione di rock al femminile futura, come un’apripista che in realtà aveva pescato pure lei da un passato in cui c’era stata Patti Smith a guidare le donne a un ruolo di rottura da quel classico schema culturale di donna come pura confezionatrice di bambini. Il rock al femminile ci ricorda il piacere, il sesso, la vita, l’amore: Rid of Me è una lunga ode alla gioia.

5. Khebez Dawle – Khebez Dawle

La storia dei Khebez Dawle è davvero bella. Vengono dalla Siria, si potrebbe parlar di loro come dei rifugiati che stan scampando al delirio della guerra, e che però continuano a suonare nel loro randagiare, rilasciando anche un album indie-rock nel loro cammino. Prima erano andati verso Beirut, poi si sono imbarcati per l’isola di Lesbo, via verso Atene e la Croazia, l’Europa, regalando cd e intermezzando il tutto con piccoli live. Sarebbe bello se la prossima volta al Circo Massimo si organizzasse un concerto della band siriana, sarebbe bello regalare alla Meloni un loro live.

https://www.youtube.com/watch?v=qEBJJallt90

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