Musica
10 Album da ascoltare che raccontano il 2014
L’anno sta per concludersi, e le riviste musicali di mezzo mondo stanno buttando giù le classifiche dei migliori album del 2014, giacché una delle mode di Dicembre – da un po’ di tempo a questa parte – è proprio la mania di classificare l’anno, selezionare i migliori lavori, le migliori uscite, o i personaggi più importanti. Il Time, per esempio, a breve rivelerà chi è il personaggio del 2014: qui trovate anche le nomination dell’anno. Non pretendo di fare una classifica in questa sede, ma di raccontare il 2014 attraverso dieci album che sono usciti quest’anno, e che varrebbe la pena ascoltare.
1. St. Vincent – St. Vincent
Quest’anno St. Vincent ha lanciato vere e proprie mode, come quella di sdoganare il capello bianco, che dal 2014 si porterà di più (fidatevi). Autrice di un lavoro sopraffino, che mescola pop, funk, dance, con intramezzi rock che non guastano mai, dopo l’esperienza al fianco del mostro sacro David Byrne (Talking Heads), Annie Clark conquista critica e pubblico, mette d’accordo tutti, e ci regala un disco di classe.
2. Sun Kil Moon – Benji
Per chi non conoscesse Mark Kozelek bisogna fare un alto indietro nel tempo sul finire degli anni Ottanta, alle atmosfere rarefatte dei Red House Painters, gruppo di cui era il genio indiscusso. Dopo lo scioglimento della band a inizio Duemila, Kozelek si diverte a mettere su progetti, e arriva al 2014 con un lavoro intenso e meraviglioso, cantautoriale e innovativo insieme. Benji è una sorta di Spoon River che racconta piccole storie della provincia americana, con testi meravigliosi, e chitarre che ci si incastrano meravigliosamente. Una chicca.
3. Damon Albarn – Everyday Robots
Il furetto dei Blur riesce a indagare la sua vena cantautoriale, mischiando canzoni lente a ballate, con un po’ di elettronica che non fa mai male in quest’epoca. Lo si aspettava al varco Damon Albarn, che si rese famoso al pubblico con il suo britpop scanzonato. Abbiamo scoperto un raffinato cantautore a questo giro, e non possiamo che esserne felici.
4. Neil Young – Storytone
Ci sono dei sempreverde che non riescono mai a perdere in genialità, tra questi c’è sicuramente il buon vecchio Neil Young. Se Leonard Cohen pure ritorna per il 2014 a festeggiare quegli 80 anni che sembrano ancora 20, Neil Young ci regala un album ancora una volta straordinario, una voce che non sembra aver voglia di mollare, e un’inventiva melodica che ci piace sempre ritrovare.
5. Angel Olsen – Burn your Fire for no Witness
Lo-fi d’autore per questa ragazza del Missouri amata da Bonnie Prince Billy, l’attitudine si riconosce molto presto e ci regala un disco perfetto, con chitarre indie-folk e una voce sognante che ricrea vecchie atmosfere. Boccata d’aria nel 2014.
6. Drink To Me – Bright Light White
I Drink To Me sono italiani, anche se non lo si direbbe ad ascoltari. Il loro sound ballabile potrebbe venire dagli States, dal Regno Unito, e invece questo piccolo gioiello lo abbiamo in casa. Dopo ”S”, album che ci aveva conquistato, i Drink to me si confermano con questo Bright Light White, registrato alla perfezione e intenso nel mischiare elettronica e strumenti alla voce di Marco Jacopo Bianchi (che l’anno scorso portava in giro il suo side-project d’autore Cosmo).
7. Aphex Twin – Syro
Per i più estremi consigliamo questo disco frammentario e geniale assieme, che racconta un personaggio controverso come Aphex Twin, che torna dopo 8 anni di silenzio con questo Syro. Re della techno, dell’IDM, dell’elettronica, ha ispirato intere generazioni di autori del ventunesimo, e con Syro continuerà certamente ad aprire le porte al futuro.
8. FKA Twigs – LP1
Questo è il punto preciso in cui si capisce che non sto facendo una classifica, ma sto raccontando semplicemente l’anno. E onore a questa giovane ragazza nera che col suo r’n’b arriva come una meteora (o forse sopravviverà?) nel 2014: sicuramente una genietta di marketing che prepotentemente con LP1 prova a rubare la scena a colleghe più affermate di lei. Come ultimo atto di marketing si fidanza con Robert Pattinson.
9. Todd Terje – It’s Album Time
Tra i suoni dell’anno non possiamo tralasciare l’electro-dance del norvegese Todd Terje al suo esordio come autore. La disco-music dei Settanta reinventata con i suoni contemporanei. Qualcosa che ci seduce a un livello profondo.
10. Spoon – They want my soul
Non poteva mancare un po’ di puro indie rock dalle vene pop. Gli Spoon sono autori di un singolo potentissimo di quelli che hanno il potenziale radio: Do you. I texani erano assenti dal 2010, ma tornando senza colpo ferire con un album che può accompagnarci in qualche gita fuori porta questo Natale.
Ps Per le orecchie più punk si consigliano anche gli Ought e i Parquets Courts.
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