Musei
Oltre la solita mostra: un viaggio virtuale nelle grandi opere del mondo
La chiamano “tecnologia emozionale”, ed è un complesso di soluzioni multimediali in grado di provocare nello spettatore un coinvolgimento emotivo. Parola scritta, foto, video, suoni “naturali”, odori, vibrazioni: un’installazione “immersiva” e un’esperienza sensoriale e anche di realtà aumentata, con cui scoprire continuamente nuovi contenuti aggiuntivi tramite smartphone nel percorso della mostra. Questo è quello che vive lo spettatore di BEYOND – Delivering the future for the past 110 years, in corso alla Triennale di Milano fino al 6 novembre (ingresso libero).
La mostra ricostruisce in un vero e proprio percorso multimediale fisicamente avvolgente 110 anni di grandi opere realizzate nel mondo da Salini Impregilo, gruppo nel quale sono confluite diverse delle più importanti imprese italiane di costruzioni nell’arco di un secolo. Lo spettatore ha quindi la possibilità di immergersi in infrastrutture imponenti che si ergono in diversi luoghi del pianeta, che forse non avrà mai occasione di visitare. Ci si trova così o a ridosso delle dighe e centrali idroelettriche che producono energia pulita in Cina o in Etiopia, e poco dopo sui ponti giganteschi negli Stati Uniti, per arrivare al Centro culturale Stavros Niarchos di Atene e alla spettacolare Moschea di Abu Dhabi.
Beyond, Oltre, è una storia e un viaggio virtuale racchiuso in otto sale. Si parte con un emozionante viaggio virtuale sul nuovo Canale di Panama, avendo la sensazione di attraversarlo, sentendo le vibrazioni e suoni a bordo di una nave Post Panamax, i nuovi giganti del mare. La sala più grande della mostra è consacrata all’acqua: dal contenimento delle inondazioni all’irrigazione, dall’uso alimentare alla produzione di energia “water is life”. L’interazione tra spettatore e installazioni si fa totalizzante: un enorme schermo risponde ai movimenti sul pavimento di chi guarda, le immagini e i suoni cambiano a seconda di come lo spettatore si muove, trasportandolo all’interno delle gigantesche dighe e centrali idroelettriche, in un percorso che va dall’Africa meridionale all’Etiopia e arriva a Las Vegas. Fotografie e “video cubi” che raccontano l’incredibile tunnel idraulico Lake Mead di Las Vegas e la diga di Sogamoso in Colombia.
Ovviamente, per un gruppo che costruisce infrastrutture non poteva mancare un omaggio alle strade e ai ponti. Fra fasci di luce colorati, si percorrono idealmente le strade che hanno fatto la storia, avvicinando i popoli e superando le distanze: dall’antica Via della Seta alla corsa all’Ovest che ha guidato il sogno americano. Di particolar intensità immersiva è l’installazione dedicata alle metropolitane: attraverso video proiezioni, vibrazioni e suoni, il visitatore si ritrova all’interno di un tunnel.
Sensazione riproposta, con suggestioni differenti, nella sala dedicata agli edifici ispirati alla bellezza della natura e progettati e costruiti per emozionare ma anche per essere utili. Quest’ultima è infatti incentrata sul Centro Culturale Stavros Niarchos di Atene, progettato da Renzo Piano. Le immagini scorrono davanti e di fianco allo spettatore, come pure sul pavimento. La percezione, accompagnata da musiche e da suoni e odori della natura mediterranea, è di camminare sui tetti dell’opera alle prime luci del mattino.
L’ultima tappa offre al visitatore un mappamondo interattivo che, su sollecitazione del visitatore, proietta alcune tra le 2mila grandi opere realizzate dal gruppo nei cinque continenti. In quella che si potrebbe chiamare la “sala delle citazioni”, si cammina tra lettere fluttuanti sul pavimento, che appena vengono calpestate o calciate scappano via e confluiscono velocemente sulla parete di fronte formando un testo sullo schermo che illustra allo spettatore la visione del futuro. Non c’è dubbio che questa sia la trovata che galvanizza di più i bambini, intanto che danno la caccia ai Pokemon spuntati a sorpresa qua e là nelle sale, e perfettamente a loro agio nella realtà aumentata di questa mostra.
In alto, una sala della mostra Beyond, foto di Moreno Maggi
*contenuto sponsorizzato
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