Musei
Il Museo della Dolenjska, e le meraviglie d’ambra di Novo mesto
Maja Slivnjak è consulente per la DMC Lovely Trips. Il post è sponsorizzato da:
Molte donne amano i diamanti, altre i rubini o gli zaffiri. Una mia amica giornalista va matta per i lapislazzuli, un’altra per le ametiste. Io adoro l’ambra sin da quando, un po’ di tempo fa, mia nonna mi regalò un piccolo scrigno rivestito di essa. Certo, non era la Bernsteinzimmer, la maestosa Camera dell’ambra del palazzo dell’imperatrice russa Caterina, ma per me fu un dono meraviglioso, che conservo ancora. Un giorno lo regalerò a mia figlia Mia, e spero che anche lei riesca ad apprezzarlo quanto l’ho apprezzato io.
Sono tante le cose che mi affascinano dell’ambra. Prima di tutto, a differenza dei diamanti o dei rubini, ha un’origine biologica, dal momento che è la fossilizzazione della resina delle conifere di milioni di anni fa, quando la Laurasia era coperta di foreste. Per una slovena come me, nata e cresciuta nella boscosa Slovenia, il fatto che la fonte dell’ambra siano le lacrime di antichi boschi, oggi sommersi dall’acqua, mi tocca l’animo nel profondo.
L’ambra è un dono del mare. In passato essa veniva recuperata dai pescatori polacchi o lituani alla stregua di un pesce straordinariamente prezioso; questa pratica diede origine alla leggenda di Jūratė, la regina del mare che viveva in un grande palazzo d’ambra, e aveva tutto, tranne l’amore; un giorno si innamorò di un umile pescatore, e quando il padre (Perkūnas, il dio del tuono) seppe della loro storia d’amore andò su tutte le furie. Distrusse il palazzo, e trasformò Jūratė in schiuma del mare. Ecco perché, ancora oggi, le tempeste gettano sulle coste del mar Baltico pezzi di ambra. Sono ciò che resta del fastoso palazzo della dea del mare.
Ancora, l’ambra fa parte della storia della Slovenia. O forse è meglio dire il contrario, dato che nell’antichità i villaggi dell’antica Slovenia erano tappe della Via dell’ambra (in sloveno, Jantarna pot), una rotta commerciale che portava l’ambra delle coste del Baltico sino ai porti italiani, e da qui in tutto il Mediterraneo. Erano coinvolti in questi traffici i centri che poi sarebbero diventati Lubiana, Celje e Ptuj, ma anche Novo mesto. Dove in questi anni sono stati trovati importanti manufatti in ambra, contribuendo a trasformare la cittadina sul fiume Krka in una mecca per storici e archeologi.
La gemma di Novo mesto è il Museo della Dolenjska, uno dei più belli che abbia mai visto. Certo, la cittadina ha altre attrazioni interessanti, come la chiesa di San Nicola con una pala del Tintoretto, la bella piazza Glavni, casa Jakac con le sue opere d’arte. Ma il Museo della Dolenjska è il grande protagonista della scena culturale locale, anche grazie alle sue collane e ai suoi bracciali in ambra del Baltico. Non a caso Novo mesto è stata scelta come capitale dell’Anno dell’ambra 2017, e nella cittadina si è tenuta a fine aprile un’importante conferenza scientifica sul tema, e un congresso di tutte le città sulla Via dell’ambra. Ma andiamo con un po’ d’ordine.
Il Museo della Dolenjska (in sloveno, Dolenjski muzej) è organizzato in sei dipartimenti. Uno dei più interessanti è quello dedicato all’archeologia, e al ricchissimo patrimonio archeologico di una regione abitata sin dalla notte dei tempi. Spiccano, per esempio, i corredi funerari delle popolazioni celtiche, a partire dalle famose situle bronzee, risalenti al V secolo a. C., istoriate di scene venatorie e militari. Molto belle poi le fibule zoomorfe, sempre in bronzo, e la coppa d’oro con un’iscrizione di buon auspicio. Un vero e proprio capolavoro è la statuetta in bronzo di Ercole con un leone accovacciato ai piedi, e degni di nota sono anche gli elmi greci, che mi fanno pensare all’Iliade e al mito degli Argonauti.
E poi ci sono le collane e i braccialetti d’ambra, del V e del IV secolo a.C. Manufatti stupendi, pieni di luce e vita, come se quei chicchi d’ambra conservassero ancora i tramonti, le albe, gli odori e i suoni delle foreste del Pliocene. Bellissimo, per esempio, il ciondolo a doppia testa di animale, che getta su chi l’osserva una malia quasi totemica, e rimanda a un mondo ormai lontanissimo, dove le barriere tra esseri umani e animali non erano così insormontabili.
Proprio per celebrare l’Anno dell’ambra 2017 il Museo della Dolenjska ha deciso di regalare ai visitatori ben tre esposizioni a tema: la prima è sui reperti con l’ambra trovati in Slovenia (e infatti il titolo è “Ambra – Gioielli dal Baltico a Novo mesto”); la seconda riguarda il già citato palazzo dell’imperatrice Caterina I a Tsarskoye Selo, nei pressi di San Pietroburgo, e la famosissima Camera dell’ambra (che per molto tempo fu considerata l’ottava meraviglia del mondo); la terza è assai più contemporanea, e riguarda una raccolta di oggetti di design in ambra dalla Polonia. Insomma, per chi ama l’ambra, o vuole conoscere meglio questo materiale magnifico, che da millenni affascina gli esseri umani, non resta che visitare il Museo della Dolenjska. Quasi di sicuro rimarrà a bocca aperta!
La foto in copertina è del Museo della Dolenjska, http://www.dolenjskimuzej.si/en/museum/departments/archaeology/ – Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è consulente per la DMC Lovely Trips.
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