Musei

I disegni vettoriali di Salvatore Liberti conquistano l’Asilo di Napoli

7 Gennaio 2016

La bellezza ci sorprende e ci emoziona. Lo fa se declinata in parole, immagini, gesti. Lo fa su una parete, su una tela, da un palcoscenico. Ad esempio: le opere di Salvatore Liberti, napoletano, 32 anni, attirano l’attenzione senza troppi sforzi. Si tratta di disegni vettoriali, realizzati con la tavoletta grafica, che si ritagliano un posto nell’arte moderna. Una forma espressiva la sua, nata dal desiderio di comunicare pensieri, visioni, evasioni della mente. Un universo immaginifico dalle atmosfere sognanti e anche un po’ vintage, dove la soggettività del reale fa la differenza e traccia un percorso circostanziato, ma pure inafferrabile. In primo piano ci sono uomini, donne e …Napoli, ma niente è come appare di solito. Va di scena una trasfigurazione, la rappresentazione di una maniera di stare al mondo, di pensare, di fantasticare.

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Non so se esista un genere, uno stile per definire le mie illustrazioni. Le immagini che disegno mi vengono in mente già cosi, una sorta di sogno dicotomico dove malinconia e colori si sintetizzano. Mi guardo sempre intorno. Spesso da solo, corro in bicicletta, a piedi, per le vie del centro, su in collina o in zone più periferiche. Attraverso la città. Mi perdo nei vicoli, per le scale, alla ricerca di piccoli scorci. Seguo la scia degli odori, buoni o cattivi che siano. Vivo Napoli come se fossi costantemente in un trammammuro (ascensore) tra inferno e paradiso” racconta Salvatore.

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Salvatore ha esposto per la prima volta in occasione de Il grande vento, una tre giorni dedicata all’arte indipendente, organizzata a l’Asilo di Napoli, ex sede del Forum delle Culture, riscuotendo un certo successo.

Ha iniziato a disegnare tra una pausa pranzo e l’altra: lavora come grafico freelance ed è spesso impegnato in campagne pubblicitarie o in attività di comunicazione per imprese e liberi professionisti. Poi la passione per il disegno è deflagrata e adesso fa parte di lui.

L’idea che da forme apparentemente inconciliabili possa uscire fuori qualcosa che contenga un messaggio, che possa raccontare una storia, mi rallegra e mi fa pensare che ci sia speranza” dice.

E alla domanda da dove tragga l’ispirazione, risponde: “La musica è senza dubbio la mia principale fonte di ispirazione, ascolto musica classica, rock, musica indipendente e sperimentale senza lasciarmi sopraffare. Poi ci sono il cinema, quello neorealista e vecchi corti di animazione in particolare, la geografia, la letteratura, sebbene sia un lettore pigro. E c’è il mare. Il mare di Napoli che spesso non sa di mare ma è proprio bello”.

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Salvatore Liberti vi aspetta sulla sua pagina Facebook 

 

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