Infrastrutture

Attraversare un cantiere sotterraneo di una metropoli: alla Triennale si può

18 Maggio 2018

Avete mai attraversato un cantiere sotterraneo di una grande città? Vi siete mai ritrovati sotto il crinale di una grande diga? Dal primo maggio, presso la Triennale di Milano, grazie a Cyclopica sarà possibile vivere un’esperienza multisensoriale che “trasporterà” il visitatore all’interno di un cantiere virtuale.

La mostra, organizzata da Salini Impregilo, ha aperto i battenti il giorno della Festa dei lavoratori, e non è affatto un caso, perché insieme al racconto delle grandi infrastrutture si pone l’obiettivo di mostrarne il “lato umano”, attraverso la narrazione del lavoro di chi le ha rese possibili.

Il percorso della mostra si articola in due grandi racconti, separati proprio da una gigantesca installazione, lunga 22 metri e alta più di sei, che riproduce una diga (simbolo del mondo di Salini Impregilo) e a cui si accede per mezzo di un tunnel molto simile ad un cantiere sotterraneo. A rendere il passaggio del visitatore una vera e propria esperienza multisensoriale saranno moltissime foto, video, audio e proiezioni.

Camminando sotto il crinale della grande istallazione-diga, si potranno osservare immagini di fotografi che creano una sintassi narrativa che racconta più di un secolo di lavoro. Diciotto Carousel di diapositive programmati con tecnologie avanzate permetteranno al visitatore di immergersi in oltre mille scenari di uomini al lavoro per la realizzazione delle mastodontiche infrastrutture. Si tratta di un vero e proprio viaggio nella storia delle grandi opere e dell’ingegno e del lavoro umano dal 1911 ad oggi. Poi ci si ritroverà in un contesto molto particolare che riproduce il fronte di una diga riflesso in uno specchio d’acqua. Un luogo pensato per prendersi un momento di riflessione prima di godere della seconda parte dell’esposizione.

Le altre quattro sale porteranno infatti il pubblico a vivere ancora di più situazioni e momenti di vita nei cantieri, grazie a suoni, video, foto. Nella seconda sala è il suono il protagonista, riproducendo quella viene chiamata la sinfonia del cantiere ma in modo particolare valorizzando le gestualità dei lavoratori, i veri attori delle grandi opere, quelli che le modellano. Il Do, la singola nota, accompagna una per una quaranta foto illuminate da una luce rotante, sottolineando i singoli gesti e le singole immagini che creano l’opera, passo dopo passo.

Le gestualità lasciano poi spazio all’esecuzione vera e propria delle infrastrutture che hanno cambiato il mondo per una terza sala in cui movimento e suono in continue proiezioni di luoghi lontani e diversi, insieme a strumenti e macchine, portano il visitatore a vivere la costruzione delle opere.

Ma nessuna grande opera può essere realizzata se non con un perfetto lavoro di squadra, e la quarta sala di Cyclopica è dedicata a questo. L’intesa tra i lavoratori è riprodotta da una sintesi multimediale di foto e video che valorizzano la collaborazione del gruppo. Si tratta anche di diecimila lavoratori che si coordinano in un unico cantiere con un obiettivo, la costruzione di una gigantesca infrastruttura.

Il lavoro in cantieri così grossi può essere interpretato un pò come una grande orchestra, in cui ogni suono e gesto del singolo deve essere sincronizzato con gli altri orchestrali per raggiungere la sinfonia perfetta. La quinta e ultima sala della mostra di Salini Impregilo ci racconterà proprio questo per mezzo di una sola fotografia che genera narrazioni multimediali e multisensoriali regalandoci la sensazione di far parte di un cantiere e soprattutto del compimento di una grande opera.

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Cyclopica. The Human Side of Infrastructure è una mostra immersiva multimediale composta da millecinquecento immagini e un centinaio di fotografie stampate, quaranta video, diapositive, audio, effetti speciali, proiezioni.

Triennale di Milano
1° Maggio – 3 Giugno 2018
ingresso gratuito 

 

 

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