Letteratura
Volti nella folla e il talento di Valeria Luiselli
“Ora scrivo di notte, quando i due bambini dormono ed è lecito fumare, bere e far entrare la corrente d’aria. Prima scrivevo sempre, a qualsiasi ora, perché il mio corpo mi apparteneva. Le mie gambe erano lunghe, forti, magre. Era giusto offrirle: a chiunque, alla scrittura”.
È un romanzo di presenze, risonanze e dimensioni temporali parallele Volti nella folla (La Nuova frontiera editore, titolo originale Los ingravidos, traduzione dallo spagnolo di Elisa Tramontin), di Valeria Luiselli, scrittrice nata a Città del Messico e ben nota negli ambienti letterari di New York, dove vive e lavora. Un romanzo esistenziale e magico, che piacerebbe a Cortazar e a Benedetti. Un romanzo disincantato e visionario insieme, dalla scrittura fulminea e penetrante. Un romanzo ironico e amaro, come la vita. La voce narrante è quella della protagonista, che vive col marito e i due figli in un appartamento. Sta scrivendo una storia, ritagliandosi momenti per se stessa. Come quando era più giovane e trascorreva le notti a leggere poesie, senza mangiare. Il presente narrativo (la stesura del romanzo, la casa, il matrimonio, i figli, le ansie, la noia, i tradimenti coniugali effettivi o presunti) si sbriciola nei ricordi di una vita precedente, che si svela a flash. La nostra ragazza lavorava per una casa editrice, traduceva poeti ispanofoni e trascorreva ore ed ore in biblioteca. Ad ascoltarla la direste un’ex bohémien, tra amicizie strambe, relazioni volatili, molti slanci emozionali ma pochi coinvolgimenti, tranne che con i libri, con le parole degli altri. Da questo passato ancora vivido, quando non pesavano sull’anima incomprensioni coniugali e responsabilità da madre, salta fuori una voce, che cresce dentro di lei, fino a dominarla. È la voce di un poeta che conosceva Ezra Pound e amava Emily Dickinson e che l’ha condizionata mentre tentava di tradurlo e diffonderlo tra i lettori. Siccome chi evoca fantasmi diventa fantasma lui stesso, attraverso un escamotage narrativo potente, la voce del poeta ruba la scena e si alterna a quella narratrice nel bel mezzo del libro. La trama si infittisce e si dipana così in tante altre direzioni, acquistando complessità, contrariamente a quel che potrebbe sembrare dalle prime pagine. Non è un romanzo facile questo, ma è di gran stile. Un rincorrersi di impressioni, stati d’animo, con una dimensione spazio-temporale mutevole. Un lavoro che parla chiaro: Valeria Luiselli è una scrittrice talentuosa e raffinata. Da leggere.
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