Letteratura
Un vecchio amore che non muore
L’uomo seduto al mio fianco, al Caffè Rosso, legge il giornale con rara concentrazione.
Non si accorge della donna che si è piazzata davanti al suo tavolino e lo fissa con un sorriso ironico sulle labbra.
Lei, ad un certo punto, stanca di essere ignorata, appallottola un tovagliolino di carta e glielo lancia addosso.
L’uomo ha un moto di fastidio, poi alza gli occhi, e la guarda con sorpresa e divertimento.
“E tu che ci fai qui?”, dice alla donna.
“Mica posso stare tutto il tempo in campagna, a fare la monaca di clausura, ogni tanto viaggio e vado a visitare qualche bella città!”
“Ma stai ancora a bottega?”
“Scherzi? Non ti ricordi quanti anni ho?”
“Fammi pensare…”
“Lascia perdere, te lo dico io. Ne ho 61”
“E quindi?”
“E quindi un bel giorno mi hanno chiamato e proposto quella cosa che adesso chiamano isopensione”
“E tu?”
“Io ho chesto subito: dove si firma?”
“Hai fatto benissimo. E’ sempre un bel momento quando riesci a darti gli obiettivi da solo invece che farteli dare da qualcun altro.”
Capisco che i due hanno lavorato a lungo nella stessa azienda.
Cominciano a rivangare i ricordi della loro esperienza comune, a scambiarsi informazioni sui vecchi colleghi con i quali hanno conservato un rapporto.
La conversazione è animata e le risate frequenti.
È la mia volta di immergermi nella lettura del giornale, stacco l’audio.
Ad un certo punto però la conversazione tra i due si fa più interessante.
“Quindi l’ami sempre?”, chiede lei.
“Non ho mai smesso. La amo sin dal primo momento in cui l’ho vista.”
“Però mi stai dicendo che a volte ti sembra di non riconoscerla più.”
“Certo, è passata l’epoca della folgorazione iniziale…”
“Beh, è sempre così, lo so per esperienza, si parte in quarta, poi si scalano le marce…”
“Eppure, a volte, tutto mi sembra come allora, come quarant’anni fa.”
“Quando?”
“Quando, ancora adesso, dopo tanto tempo che la conosco, mi capita di trovarmi in una calle o in un campiello in cui non sono mai stato. Niente turisti, niente negozi di patetici souvenir, niente chiasso e confusione, niente Disneyland.”
Ho capito, il vecchio amore che non muore è Venezia…
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