Letteratura

Un colpo di pistola in un concerto

28 Maggio 2019

Stendhal scrisse romanzi politici: sia “Il rosso e il nero” che ” La Certosa di Parma” lo sono. Il primo descrive la traiettoria sociale di un giovane nell’epoca della Restaurazione, ossia dopo la caduta della tensione rivoluzionaria. Non si parla mai di politica nel primo romanzo, ma essa “si sente” in o g n i frase, in ogni descrizione, in ogni snodo della vicenda: è “nell’aria” mefitica della provincia, negli ambienti angusti dei piccoli signorotti che la abitano, nelle loro meschinerie di individui bornés (limitati) senza slanci, occupati in grigie bassezze senza barbagli di aspirazioni di qualsiasi tipo. Un mondo in cui s’è spenta ogni luce di ideale.
Nel secondo romanzo la politica domina come un piccolo trattato machiavellico. I raggiri arzigogolati, gli obliqui maneggi, le macchinazioni sottili, le mene e le fole, i piccoli gesti e i coup de théâtre del conte Mosca e della Sanseverina, in quello scenario asfittico e in miniatura, “da laboratorio”, che è una piccola Corte italiana quale quella di Parma, sublimano e teatralizzano l’arte ( che per il conte Mosca è una s c i e n z a) della politica, che già allora come ora è sempre calcolo e ideali, valori e interessi, logica e imbonimento, grandezza di intenti e bassezza di piccole mosse spesso meschine e sleali (“sangue e merda”, diceva sinteticamente il ministro Formica).

Eppure Stendhal che pur metteva la politica nel romanzo, non per programmazione poetica ma per fatti concludenti, diceva che non voleva trattare di politica in un romanzo perché sarebbe suonata “come un colpo di pistola in un concerto”.

La politica ha un che di smagante e di brutale rispetto alla nostra rasserenante e illusa narrazione, spesso “autonarrazione” (che a volte somiglia alla canzone che ci cantiamo nel buio per farci coraggio).
Come sarà suonata perciò la notizia che nel “modello Riace” e nell’isola dell’accoglienza di Lampedusa, la Lega del truce lumbard (che però aveva “tastato” il polso alle folle) ha avuto la maggioranza dei consensi?
Forse sarà risuonata proprio come “un colpo di pistola in un concerto”, ahimè.

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