Letteratura
Straluna di Giuseppe Pompameo: un romanzo di suggestioni e dicotomie
Lo dico sempre: Giuseppe Pompameo è uno scrittore di nicchia che meriterebbe una ben più ampia fama. Autore di due raccolte di racconti, di testi teatrali, insegnante di scrittura (e lettura) creativa tra Napoli e provincia, Pompameo torna in libreria con il romanzo Straluna per i tipi di Scrittura&Scritture. Siamo a Nuvàl, un paese che esiste, ma a volerlo cercare sulle mappe geografiche perderemmo molto molto tempo. Un posto dove il tempo scorre più lento e il vento soffia nei giorni dispari, foriero di novità. (“Bizzarro paese Nuvàl. Laggiù c’era quasi tutto, tranne ciò che si trova altrove. Nuvàl, luogo di confine, limbo, sputo di terra alla periferia di qualunque punto cardinale, all’incrocio di chissà quale latitudine e longitudine”). A Nuvàl si rifugiano uomini e donne in fuga dalla realtà o in rotta col destino. C’è ad esempio Octavio, il postino che si arrampica su e giù per le colline per consegnare messaggi evitando di pensare troppo a suo fratello Olindo. C’è Fernand, il libraio. C’è Cècile, prostituta che non vende più il suo corpo ma i racconti di una vita (tranne un inconfessabile segreto), misconosciuta ai più e da sempre oggetto di interesse. Tutti questi personaggi, più altri che conoscerete, hanno in comune una cosa: rifuggono il reale, sono preda di suggestioni. Dietro lo sguardo amaro ma anche tanto ironico di Octavio si cela il narratore, che grazie al postino di Nuvàl ci fa vivere tutte le vicende del libro. I grandi temi del romanzo sono quelli cari all’autore: il tempo, il destino e l’attesa. Le atmosfere tra reale, verosimile e immaginifico, rievocano quelle del realismo magico. Pompameo ha creato dal nulla un non luogo e l’ha abitato di persone con un vissuto, una solitudine e una maniera peculiare di stare al mondo. Siamo davanti ad un’opera creativa, di stile. La scrittura è morbida, lontana dal minimalismo, registro che non appartiene a Pompameo, votato piuttosto alla poesia, alla selezione scrupolosa delle parole. Credetemi: Straluna è 122 pagine di bellezza.
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