Letteratura

Sebastiano Mauri in La Nuova Terra, per ritrovare se stesso e il futuro

18 Maggio 2021

La cugina Nur, bella e accattivante, convince Leone ad addentrarsi nel cuore dell’Amazzonia. In uno spazio fuori dalla contemporaneità del mondo occidentale. Un luogo fatto di decotti psicotropi, bevande dall’effetto terapeutico e cerimonie sacre in mezzo alla foresta. È lì che Leone affronta i mostri che da sempre si porta dentro, li scopre per superarli e sollevarli dalle credenze che li avevano già catalogati come assunti e assodati.

Leone è il personaggio de “La Nuova Terra” (Guanda), l’ultimo romanzo di Sebastiano Mauri, regista cinematografico, pittore, scrittore, artista dalla produzione eterogenea e sempre originale.

Leone, autore televisivo in crisi con il proprio compagno, scava nel suo profondo per sradicare convenzioni (e convinzioni) sociali che sembrano portare lui e l’intera umanità verso una autodistruzione ineluttabile. E mentre questo vortice fa procedere tutto verso il fondo, proprio in Amazzonia, trova le risposte ai dubbi sulla propria identità, svincolandola dai dettami di una mascolinità tossica che ha permeato ovunque fino a quel momento, e si interroga sulle abitudini dei nostri tempi che ci condurranno a una catastrofe ecologica, ambientale e climatica.

La foresta amazzonica come embrione di questa Nuova Terra, luogo luccicante che ti trascina dove scommettere su sé e sulla propria interiorità in maniera sfacciata e complice, dove il doppio fine “salvare il Pianeta, salvare me stesso“, viene perseguito in un percorso unico, tracciabile e composito.

È nella foresta che Leone incontra tre sciamane, grazie alle quali inizia il processo di ribaltamento di credenze vecchie e superate tanto da sbriciolarsi come fossero colonne di sabbia.

A colpi di riti sciamanici e di ayahuasca, una pianta sacra degli indios dell’Amazzonia, Leone trafigge la sua interiorità, il suo passato, quale quello di uomo bianco, occidentale, europeo, borghese e istruito; si toglie dalle spalle il carico dello zaino pieno di privilegi ricevuto in dote per sorte al fine di donarsi in una osmosi inedita con la Nuova Terra, via maestra per salvare l’umanità, il pianeta e lui stesso.

Subiamo tuttora gli effetti degli errori del passato ed esiste la possibilità di limitare i nostri per non lasciare ulteriori brutture alle nuove generazioni. In altre parole: è una storia che parla anche degli effetti sul lungo termine dei danni fatti da chi ci ha preceduti e della possibilità di fermarci per non farne di nuovi. Assumersi le responsabilità, liberandosi dalle colpe.

Un romanzo che si conclude con un focus sulla situazione attuale, dove una pandemia sanitaria ha ormai sconvolto le dinamiche di tutto il pianeta, ridisegnando anche gli aspetti professionali, economici, sociali ed ambientali. Una situazione che ha aumentato il volume degli squilibri già nativi, dove i più svantaggiati sono diventati ancora più fragili. Si percepisce l’importanza di quanto i rischi di eventuali ulteriori zoonosi possano compromettere ulteriormente il pianeta, per questo assume crucialità riflettere davvero sul ruolo di ogni individuo da intendersi come piccolo universo che singolarmente può, con le proprie scelte, inficiare sull’impatto ambientale, sul superamento del patriarcato, delle disuguaglianze e per proteggere lo spazio materia che abbiamo a disposizione.

Sabastiano Mauri scrive: “Credo che prendere coscienza dell’imminente fine potrebbe anche rappresentare uno strepitoso inizio. Potremmo persino essere più felici, nonostante tutte le sofferenze che dovremo affrontare. C’è bisogno di calmarsi, di rallentare, di riflettere, di diminuire, di osservare, di rimanere in silenzio e starsi vicini. Non è il momento di competere, ma di condividere. Non dobbiamo separarci per nazioni, classi, religioni, sessi, razze o partiti di appartenenza. È il momento di mettere da parte le differenze per farci forza attraverso la nostra comune umanità, così fragile e così in pericolo. È il momento di chiederci se quello che ci hanno insegnato fino a ora, se i valori dei nostri genitori, il sogno collettivo della società intera, gli obiettivi che ci siamo prefissati fin dai nostri primi, timidi, passi, abbiano ancora un senso per noi e per la sopravvivenza dell’umanità, alla luce del momento storico in cui ci tocca vivere“.

Mauri prospetta un futuro tangibile ridisegnato sulle ceneri di origini ormai mutate.

La Nuova Terra è il romanzo contemporaneamente più attuale, olistico, ambientalista e femminista che c’è in circolazione.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.