Letteratura
Rosanero, libro vs. film 3-0
Cominciamo con i no. Questo libro non parla del Palermo calcio e nemmeno di una partita di football ma il paragone calcistico è d’obbligo per poter meglio rendere l’idea. E sfatiamo anche un luogo comune, quello che il libro sia sempre meglio del relativo film perché, anche se in questo caso non solo è vero ma verissimo, ci sono alcune eccezioni eccellenti come Tra le nuvole per la regia Jason Reitman o Il laureato diretto da Mike Nichols.
Nel caso di “Rosanero”, il debutto di Maria Tronca ristampato da Baldini+Castoldi in occasione dell’uscita del film che è sbarcato su un noto player, si arriva addirittura a pensare che i due lavori non siano minimamente confrontabili tanta e disperata è la distanza che esiste tra le due storie. È più che mai evidente che la trasposizione cinematografica di un libro deve necessariamente tenere conto della differenza di linguaggio e, quindi, debbano essere concesse alcune “attenuanti generiche” ma non è questo il caso. Al di là dello scarso approfondimento che riguarda il carattere dei personaggi, in “Rosanero – il film” c’è ben altro che è stato martoriato e si tratta della trama riuscendo a realizzare un film di non altissimo livello che ne scimmiotta altri, forse sperando in una gratuita empatia da parte dello spettatore che ha apprezzato Freaky Friday di Gary Nelson uscito nel 1976 o il più recente The Change-Up di David Dobkin uscito nel 2011 che vede come protagonisti Ryan Reynolds insieme a Jason Bateman.
Sicuramente il film punta principalmente sulla presenza dell’attore protagonista, Salvatore Esposito, sulla sua visibilità e napoletanità che non sulla storia, tanto che il setaccio degli sceneggiatori è sembrato più simile ad un passaggio nelle forche Caudine che non ad un adattamento e non è bastata la macchina da presa mossa con sicurezza da Andrea Porporati, il regista, per andare oltre il “carino” come giudizio complessivo. Penalizzato anche dall’adattamento riguardante il luogo in cui si sviluppa la storia, Napoli e non Palermo, dalla presenza di personaggi che, anziché aggiungere la necessaria drammaticità alla storia ne inseriscono forzatamente un taglio caricaturale e grottesco, questo film rappresenta la classica occasione persa mentre, per fortuna, il libro “si fa leggere volentieri” e continuerà per lungo tempo.
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