Letteratura
“Rivali” a cura de “l’Ultimo Uomo”
Recensione a: AA.VV. “Rivali. Sfide leggendarie che hanno cambiato lo sport”, a cura di “l’Ultimo Uomo”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2022, 224 pp., 14 euro (edizione cartacea), 8,99 euro (e-book).
“L’Ultimo Uomo” è uno dei più importanti progetti editoriali su tematiche sportive, diretto da Daniele Manusia ed Emanuele Atturo. La rivista online fornisce interessanti approfondimenti sul mondo dello sport e si associa alla piattaforma podcast di “Fenomeno”, oltre che ad altri progetti come la curatela di volumi. Dopo “La caduta dei campioni”, dedicato alla discesa negli abissi di alcuni fuoriclasse, Einaudi ha pubblicato nel 2022 un volume sulle rivalità più famose della storia.
“Rivali. Sfide leggendarie che hanno cambiato lo sport” è una raccolta di dieci storie narrate splendidamente, grazie alle quali il lettore può rivivere le atmosfere in cui si sono scontrati i protagonisti. Le firme de “L’Ultimo Uomo” non si concentrano solo risultato sportivo, ma includono il contesto sociale e politico del tempo, oltre che lo stato psicologico e comportamentale dei protagonisti.
Ne nasce una raccolta che non emoziona tanto per il racconto delle imprese di campioni come Michael Phelps, Björn Borg, Usain Bolt o Nadia Comăneci, quanto per il loro devastante impatto culturale.
Ad esempio, la rivalità tra Nadia Comăneci e Nelli Kim, descritta da Tiziana Scalabrin, ha riflesso anche lo scontro tra potenze internazionali. All’epoca la ginnastica giocava infatti un ruolo geopolitico, come dimostrato dalla visita delle atlete sovietiche capitanate da Olga Korbut alla Casa Bianca di Richard Nixon, momento di distensione tra l’est comunista e l’ovest capitalista.
Al contrario, l’eterna sfida tra Jacques Mayol ed Enzo Maiorca, raccontata da Marco D’Ottavi, non avendo carattere geopolitico, divise l’opinione pubblica per i comportamenti inconciliabili dei due protagonisti. Il siciliano dai modi rudi si identificava con la sua terra e con la sua paura per quel mare che gli ha dato tanto fama. Il francese era invece un cittadino del mondo dedito alla meditazione, che pontificava sul suo essere uomo pesce.
La diversità caratteriale diventa un leitmotiv del volume, talvolta generando fratture insanabili come tra i due apneisti, tra Alain Prost e Ayrton Senna, fino a sfociare nel dramma degli incontri tra Muhammad Alì e Joe Frazier. Daniele Manusia narra quanto Frazier fosse maggiormente fragile dal punto di vista attitudinale anziché sportivo. Alì aveva infatti già battuto il rivale prima di salire sul ring, grazie alla velocità delle sue parole, degne dei migliori rapper e in grado di mettere tutta l’opinione pubblica contro Frazier.
Talvolta, la diversità caratteriale riappacifica i rivali, i quali finiscono per riflettersi l’uno nell’altro come Björn Borg e John McEnroe, raccontati da Emanuele Atturo. Tutti conoscono lo svedese come alla ricerca di una perfezione che lo ossessionava e che lo ha divorato prima del tempo, mentre l’americano era famoso per essere un istrione irascibile. Ma tali atteggiamenti nascondevano contraddizioni che rendevano i due protagonisti complementari, tanto che la fiamma di McEnroe si è pian piano offuscata con l’esaurirsi di Borg.
Billie Jean King e Margaret Court Smith rappresentano la rivalità più politica, narrata da Elena Marinelli. L’australiana Smith ha rappresentato la conservazione, aderendo al movimento pentecostale, disprezzando il femminismo e lottando contro l’omosessualità. Billie Jean King è ancora oggi paladina dei diritti LGBT+ e promotrice di uno sport in cui uomini e donne possano avere pari salari e risalto mediatico. Sebbene l’australiana abbia vinto molto di più, l’americana ha potuto togliersi la soddisfazione di battere l’ex tennista Bobby Riggs nell’esibizione conosciuta come “Battaglia dei Sessi”, impresa non riuscita alla rivale.
Leggere quindi “Rivali” significa misurarsi con ogni tipo di conflitto che può sorgere tra i fuoriclasse di una disciplina. Sia tra gli atleti che si affrontano direttamente che tra coloro che travalicano i confini temporali, facendo chiedere agli appassionati chi fosse più grande tra Kobe Bryant o Michael Jordan, tra Maradona o Pelè? Ma soprattutto il volume riesce a far comprendere al lettore come quelle rivalità si inseriscono nel loro contesto umano, sociale, politico.
Come gli altri progetti de “l’Ultimo Uomo”, “Rivali” trascende dalla dimensione prettamente sportiva per accompagnarci in un viaggio nella mente e nella storia.
Foto dalla pagina Facebook di Nadia Comăneci
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