Letteratura

Ricordando Giorgio Gaber

18 Agosto 2021

 

I

Bastava un mio sguardo

per farti arrossire,

ragazzo! (io pure stupivo

del mio arrossente potere,

nuvolosa ragazza silenziosa).

E se poi tentavamo carezze

come forte accelerava il cuore,

come zitti ci mancavano parole:

una sottile pena, una quasi paura

di far male.

Lontano primissimo

amore, e gentile.

 

II

A poco a poco

mi sono innamorata.

Poco pensandoci, solo

pensandoci: quasi per gioco.

 

Così felice appena sveglia!

Che non poteva essere un gioco

l’ho poi capito a poco a poco.

 

III

Un secolo è passato

ma ci sono ancora dentro,

col pensiero e non solo.

Rivedo il tuo cortile, te affacciato

alla ringhiera; il prato

dove mi sdraiavi, il cinema

dei baci, un lungo viale.

«Adesso basta», hai detto poi.

Non ho capito allora,

né in questa sera

rimasta uguale, senza di noi.

 

Omaggio a Giorgio Gaber, con versi tratti da Non arrossire, Così felice, Porta Romana.

(In Rime e varianti per i miei musicanti, Marco Saya Editore, Milano 2020)

 

Immagine di copertina: Giorgio Gaber, Rome, Italy, 1982. (Photo by Luciano Viti)

 

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