Letteratura
Misticismo padano: una recensione di “Santi Numi” di Jacopo Masini
Esiste un’anima, un’intima indole della Pianura Padana, spazio di confine, a tratti confinato nelle sue credenze, nelle abitudini, nelle dicerie e nei pettegolezzi “chiacchierati” a mezza voce in piazza, che è difficile da imbrigliare e racchiudere nel giro di poche frasi. Un’indole che ha a che fare con il sacro da osteria, col profano da sagrato che “Santi numi” di Jacopo Masini inquadra in modo scanzonato, con una prosa lieve, ma estremamente curata, attenta a delineare, in pochi tratti, un sentimento a mezza via fra il serio e il faceto.
“Santi numi” racconta le vite di chi, nell’ordinario quotidiano, è in grado di interpretare qualcosa di miracoloso, a dispetto della sua scarsa sacralità apparente. Una raccolta di racconti, a metà fra l’agiografia – di cui riprende puntualmente lo stile, i rimandi colti, gli epiteti – e il repertorio biografico. Una narrazione essenziale, che richiama i racconti sull’aia e recepisce il meglio di quella narrativa breve così complessa da praticare (e frequentare) in Italia.
“Santi numi” è una raccolta organica, non un romanzo sotto forma di racconto, non una miscellanea e, forse per questo, è in grado di riavvicinare a questo genere anche un pubblico diffidente, poco incline al formato breve. Ogni storia può essere apprezzata a sé stante, ma – letto nel suo complesso – il libro trasmette l’idea di una vera e propria galleria di santi e beati, capace di ricondurci alle ore passate sulle panche nell’ora di catechismo. Solo che questa volta ci sono asceti, stravaganti, matti (come evitare un rimando ai repertori di Paolo Nori?) “tipi strani”, che mescolano dialetto e lingua letteraria, modi di dire e sacralità. In mezzo i luoghi, riconoscibili da chi vive la bassa, esotici, forse, per chi non si è mai trovato a frequentare bar di paese in riva al Po. Lo spazio, atemporale ma concretissimo, gioca un ruolo particolare nei racconti. Sempre protagonista, anche quando appena tratteggiato.
Masini torna con questa raccolta a intrattenere, nel modo più nobile possibile, il pubblico, con una scrittura capace di competere, per forma, stile e racconto, con serie tv e fiction. In un’epoca in cui la letteratura spesso dimentica il suo ruolo di viatico verso nuovi mondi, di allontanamento dalle urgenze quotidiane (ma sempre con intelligenza e pensiero), “Santi numi” può recuperare questa funzione e rivendicarla a pieno. Recuperando una tradizione del racconto tanto trascurata, quanto storica per il nostro paese.
J. Masini, Santi Numi, edizioni Exorma.
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