Letteratura
Quelle mani
Aveva mani affusolate con dita lunghe, ma piene di una vigoria palpitante per volare su una tastiera di pianoforte che rendeva una musica accattivante.
Aveva mani nodose che si appoggiavano, ora, ad un bastone retto a malapena e le faceva vedere, le mostrava come segno incipiente di fatiche intense, di una vita passata ad arare nei campi. Erano anche ruvide, callose, rugose e tremolanti, non reggevano nulla, neppure il tempo che trascorreva con malinconia a guardare il cielo, perché, lontano negli anni,pensava di dover andar via.
Aveva mani bianche, di una pelle liscia, levigata, luminosa, candida, come la sua nitida anima e le sapeva solo congiungere. Quelle erano mani per pregare, per reggere la corona del Rosario, per invocare il Signore, per sfiorare il volto dei malati. Era una sorella di Dio, che faceva opere di misericordia.
Aveva mani tozze, piccole, ma con dita robuste, capaci di afferrare martelli, di battere con forza magli sull’incudine. Avevano preso col tempo un colore scuro, come quello del ferro che piegavano, torcevano. E di sera erano dure e sentivano la fatica del giorno.
Aveva mani per dipingere, preparare colori con le più ricercate sfumature.Tenevano pennelli con setola fine, sospesi nell’aria, in compagnia del pensiero alla ricerca della nobile arte da riportare sulla tela.
Avevano mani per aiutare, prestare soccorso, per curare affetti perduti, vite disperse o che si lasciavano andare. Davano carezze, sfioravano volti, asciugavano lacrime e rimuovevano il grigiore del giorno.
Avevano mani per scambiarsi un segno di pace e non fare più la guerra.
E poi ci sono le mani degli innamorati che cercano l’indorarsi fulmineo del mondo, che si intrecciano, cingono abbracci, diffondono la sensualità e la delicatezza, quando toccano i corpi. Sono le mani che si aggrappano al davanzale del mistero della vita per prendersela tutta, perché, quelle mani unite rappresentano l’insieme, l’unisono, litigano, si afferrano, si stringono, per piangere, sorridere, amarsi e distese vogliono diventare come ali, per volare via nel cielo infinito.
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