Letteratura
QUANTO SEI BELLA VITA MIA
Quanto sei bella vita mia quando dici “ti farò impazzire”,
quando esclami, con la suadente arroganza di una forza tranquilla, ”ti darò il dolce che vuoi”.
Quanto sei bella vita mia, perché sei già penetrata nei pensieri confusi ed erranti della mia mente e sai quale ne è il conforto: prendi la mia mano e la porti sul tuo cuore e nel silenzio mi dai un bacio e sorridi, lasciandoti andare adagiata su di me, come se conoscessi l’ordito, la trama perché il mio cammino abbia un po’ di carità dalla fortuna. Sei come la luna che devia dal suo corso, avvicinandosi più del solito alla terra per far infatuare gli uomini.
Quanto sei bella vita mia che non mi lasci parlare, perché fai cantare l’amore dei nostri corpi per accoppiare anime che si cercavano dalla notte dei tempi, fuoco sfavillante nei nostri occhi di teneri amanti.
Quanto sei bella vita mia che dici solamente “ti lascio andare per cieli e mari”, sapendo che stiamo sempre lì immobili: eppure voliamo senza accorgercene, la luna chiude gli occhi; il vento d’amore bacia tutto quello in cui s’imbatte.
Quanto sei bella vita mia, che plachi i miei affanni, bagni di acqua dolcissima le mie arsure, dai lo spazio alle ombre notturne di inspiegabili depressioni, conficcate in recessi brutali per occhi che non vogliono veder il sole, ma con te toccano la luce tersa.
Mi hai fatto ritrovare la salda virtù che i dardi della sorte o i colpi della sventura non potranno scalfire né intaccare.
Hai messo sotto chiave me e le mie speranze, perché in qualche angolo del tuo cuore ho trovato un’ombra di pazienza.
Quanto sei bella vita mia che solo con uno sguardo sei capace di rispondere alle mie mille parole, inutili e perse. Il sole che vede tutto mai ha visto la tua pari dall’inizio del creato.
Quanto sei bella vita mia che mi fai rialzare ogni volto che cado rovinosamente e non ti stanchi mai di riprendermi dai miei affanni perduti.
Quanto sei bella vita mia, quando prepari il mio caffè: come l’ambrosia degli dei, il miele dell’anima, lo porgi alla mia bocca ed accarezzi le mie mani che si vogliono intrecciare alle tue.
Ed i nostri corpi riprendono il cammino di un paradiso che ci attende, che non vedo senza di te nella gelida e fitta nebbia.
Sentiamo ora i profumi inebrianti della nostra magia, così la malinconia la riponiamo più in là.
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