Letteratura

Poesia per sempre

6 Luglio 2020

Quasi tutte le riviste e i blog italiani di un certo livello culturale riservano uno spazio limitato, ma di prestigio, a quel genere particolare di comunicazione letteraria che è la poesia. Come a dire che al pubblico che legge versi – sempre più striminzito ed esigente, agguerrito anche se in via d’estinzione – va riconosciuto il diritto all’esistenza che ormai non si nega nemmeno agli esemplari animali più rari, ancorché patetici e talvolta bruttini. Poiché insomma la poesia non serve a niente, e tuttavia non fa male, la cultura ufficiale assume nei suoi riguardi atteggiamenti spesso protettivi e paternalistici, come con certi placebo, e con certi partitini ambientalistici: ben attenta però a non concederle più di tanto. Stando così le cose, ha suscitato molta curiosità e ammirazione la decisione temeraria di pubblicare nel lontano 1988 una rivista per addetti e appassionati, dilettanti e professionisti, intitolata semplicemente Poesia, con il sottotitolo chiarificatore “mensile di cultura poetica”.

Edita da Nicola Crocetti (raffinato grecista, e diffusore benemerito di eleganti volumi di versi), e diretta da Patrizia Valduga, la rivista si rivelò subito ambiziosa e originale, decisa nel voler informare e formare insieme lettori più sensibili al discorso poetico. Già dai primi numeri si presentava ricca di rubriche graffianti, di interventi filosofici e di riflessioni sul rapporto tra poesia e musica, di interviste meno calibrate e diplomatiche di quelle solitamente in uso tra accademici, proponendo con un commento introduttivo sia autori giovani ed emergenti, sia testi dialettali e stranieri, questi ultimi sempre con testo a fronte. Distribuita capillarmente nelle edicole, grazie al suo taglio internazionale e informativo e al vivace apparato fotografico e iconografico, era riuscita a raggiungere nel primo decennio di vita una tiratura di 50.000 copie, attestandosi poi sulle 20.000.

Del suo comitato di redazione hanno fatto parte poeti di fama nazionale e internazionale, e sei premi Nobel per la Letteratura (il russo-americano Joseph Brodsky, il caraibico Derek Walcott, l’irlandese Séamus Heaney, il greco Odisseas Elitis, il polacco Czesaw Milosz e lo svedese Tomas Tranströmer). Fino ad oggi, Poesia ha pubblicato (in 356 numeri) più di 3500 poeti di ogni paese e oltre 36.000 poesie in 38 lingue, meritandosi il plauso di poeti quali Séamus Heaney, Yves Bonnefoy e Tony Harrison, intervenuti nel 2008 al Palazzo Reale di Milano per celebrare il ventesimo anno di pubblicazione della rivista.

Dallo scorso maggio, con il passaggio alla Feltrinelli, Poesia ha cambiato formato, veste grafica e distribuzione, diventando bimestrale. D’ora in poi sarà disponibile nelle librerie e per abbonamento, mantenendo inalterati l’impegno e la qualità dei servizi con cui noi lettori appassionati l’abbiamo seguita per più di vent’anni. In redazione, i nomi dei poeti e critici italiani più noti e fedeli alla linea culturale della rivista, e gli stranieri Durs Grünbein, Tony Harrison, Paul Muldoon, Charles Wright e Adam Zagajewski.

Il primo numero della nuova serie si apre con il saggio di Percy B. Shelley In difesa della poesia, e antologizza testi di Milo De Angelis, Ghiannis Ritsos, Daniele Piccini, Roberto Sanesi, Cesare Viviani, Theodore Fontane, Edna St. Vincent Millay.

 

 

 

AAVV, POESIA – CROCETTI, MILANO 2020

p. 127

 

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