Letteratura
Poesia | Maria Grazia Calandrone
Per Vincenzo Balena, scultore
Metti lo slancio degli uccelli in gabbia.
Metti in gabbia il poeta.
Metti in gabbia la consapevolezza
che gli uccelli somigliano al poeta, non
viceversa.
Combina il corpo del poeta
con la materia esausta per lo slancio
verso il centro inorganico del volo.
Sfila dal corpo adulto del poeta
la spina
del volo, il residuo preistorico
dell’aquila.
Ricomponi il poeta
con vertebre industriali, circuiti saldi come schede grafiche, perché trattenga ancora nelle ossa
il sole del mattino
e quel vento salato che lo spettina, dritto sul promontorio di Sabaudia.
Scomponi il movimento della figura, scopri le rotazioni
nell’intero, smonta l’apparizione
nei suoi gangli
e nei punti di attrito
con l’aria. Rivela tutti i nodi, le innervazioni. Segui glomeruli e colature
di sole nella circolazione periferica.
Alla coerenza aggiungi la miseria. Riconosci la base minerale
della carne e dell’albero, riconosci che l’albero viene dal ferro e che l’umano è ferro
e assenza.
Esponi il vuoto
dentro l’umano, la scaglia
di pesce rimasta
nella vertebra madre
presa dalla corrente, pervenuta dall’epoca del ferro e incisa a cera come un codice alieno.
Esplora il movimento con le terre cotte
e vetro trasparente, contorci la materia
fino a renderla dura come spirito.
Opera contro i reperti del futuro. Sagome egizie, maschere di rame. Alluminio su colla di catrame.
Apri con la materia nuove porte
nel tempo, verso un futuro antico come il primo sole che mai le ossa hanno
rilasciato.
Ecco
la forma fossile del volto umano.
Ecco la visione
dietro la maschera di cuoio.
Roma, 31 ottobre 2019
***
Maria Grazia Calandrone è poetessa, drammaturga, autrice e conduttrice radiofonica per la Rai. Scrive per Corriere della Sera e 7 ed è regista per Corriere Tv del ciclo di interviste sull’accoglienza ai migranti I volontari e del videoreportage su Sarajevo Viaggio in una guerra non finita. Tiene laboratori di poesia in scuole pubbliche, carceri, Dsm. Ha vinto i premi Montale, Pasolini, Trivio, Europa, Dessì e Napoli per la poesia. I suoi libri più recenti sono Serie fossile (Crocetti, 2015 – rosa Viareggio), Gli Scomparsi – storie da “Chi l’ha visto?” (Pordenonelegge, 2016), Il bene morale (Crocetti, 2017), Giardino della gioia (Mondadori, 2019). In prosa ha pubblicato L’infinito mélo (Sossella, 2011), Per voce sola, raccolta di monologhi teatrali, disegni e fotografie, con cd di Sonia Bergamasco, (ChiPiùNeArt, 2016) e Un altro mondo, lo stesso mondo, riscrittura del Fanciullino pascoliano (Aragno, 2019). Ha curato un’antologia di poesie di Nella Nobili (Solferino, 2018), una di Dino Campana e la rubrica di inediti Cantiere Poesia per la rivista Poesia (Crocetti). Porta in scena i videoconcerti Senza bagaglio e Corpo reale. Sue sillogi compaiono in antologie e riviste di numerosi paesi.
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