Letteratura
Poesia | Enrico De Lea
(mesi)
alzo la mano, celebro solenne
il solito vuoto d’aria, così si ottiene
all’alba una minima gerusalemme
amara
non ne parliamo, dei mesi,
della massa di rocce che accatasta
sopra le spalle questo tempo
che non ci apparteneva e che ora
ha vinto – la luce
che i corpi promanano
sa un’assenza che è altra
luce di sempre che riscalda,
sa un’assenza, la vince, la consola
***
Enrico De Lea (1958), originario dell’area ionica della provincia di Messina, vive e lavora in Lombardia. Ha pubblicato le raccolte di poesia Pause (1992, Edizioni del Leone), Ruderi del Tauro (2009, L’arcolaio ed.), Dall’intramata tessitura (2011, Ed. Smasher), la sequenza-poemetto Da un’urgenza della terra-luce (2012, Ass. La Luna, nella collana diretta da Eugenio De Signoribus) e la raccolta La furia refurtiva (2016, Vydia editore). Suoi testi sono apparsi sulle riviste Wimbledon, Specchio (de La Stampa), Sud, Atelier, Tuttolibri, Registro di Poesia (Editore D’If), Caffé Michelangiolo.
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