Letteratura
Oltre la dislessia – Andrea Delogu: Dove finiscono le parole
Non è facile affrontare, a partire dalla propria esperienza personale, un tema delicato come quello della dislessia. Ancor più complesso se, per farlo, si decide di prendere in mano la penna e ripercorrere, passo a passo, momenti difficili di crescita caratterizzati da una mancata consapevolezza (o meglio diagnosi) di un problema solo di recente seriamente affrontato a partire dai primi anni di scuola. Andrea Delogu, conduttrice televisiva e radiofonica, ha deciso di farlo, mettendo nero su bianco, nel suo romanzo Dove finiscono le parole – Storia semiseria di una dislessica – le tappe del suo percorso di vita. Il libro, edito da Rai Libri, parte con una semplice premessa: essere dislessici significa dover imparare a relazionarsi con un mondo, quello delle parole scritte, con nel quale mancano i punti di riferimento facilmente decodificabili (superate le prime difficoltà nell’apprendimento della lettura) dalle cosiddette persone “normali”. Si tratta di una difficoltà invisibile e impalpabile che, a differenza di altre problematiche, viene spesso inizialmente “fraintesa” da chi vive a fianco di un dislessico. Pigrizia, svogliatezza, scarsa applicazione, addirittura poca intelligenza sono marchi che rischiano di segnare un bambino dislessico non diagnosticato. Andrea parte dalla sua infanzia per accompagnarci in questo percorso: gli anni trascorsi a giocare e scoprire il mondo, fra casa e campagna, le amicizie, il rapporto con la famiglia la comunità in cui vive. Una storia “normale”, di bambina curiosa e vivace, fino a quando sui banchi di scuola non avviene il primo incontro con le parole. Il mondo a questo punto diventa qualcosa di estremamente complesso da decifrare. La preoccupazione della sua famiglia, la pressione – a volte involontaria – della scuola, il desiderio di farcela come tutti e la sensazione che “qualcosa manchi” o “sia diverso” rispetto agli altri. Anni complessi che Andrea ripercorre con la consapevolezza e la leggerezza di chi, con grande fatica, ce l’ha fatta e vuole, attraverso il racconto segnare una presenza, un sostegno per coloro che si trovano oggi ad affrontare la sua stessa sfida. Non c’è recriminazione nelle parole di Andrea, né indugi a facili autocommiserazioni, ma il desiderio di trasmettere serenità a chi potrebbe riconoscersi in queste pagine. La forma estremamente piacevole, costruita con una prosa ironica e lieve, fanno di questo romanzo un intimo spazio collettivo che può strappare davvero un sorriso a chi sta lottando per farcela e aiutare coloro che non hanno piena consapevolezza di ciò che la dislessia rappresenta a comprendere e, a loro volta, sostenere.
A. Delogu, Dove finiscono le parole, Rai Libri, 196 pp.
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