Letteratura

Notte a Caracas, il viaggio verso una nuova vita

15 Maggio 2020

Un bel libro da leggere quest’estate è sicuramente “Notte a Caracas”, di Karina Sainz Borgo, prima fatica letteraria di una giornalista spagnola che racconta il Venezuela attraverso gli occhi di una donna forte, anche dopo aver perso sua madre e la sua casa.

Il Venezuela, un tempo prosperoso e motivo di attrattiva per numerosi esuli italiani ed europei ha perso tutta la sua appariscente vanità e prosperità. Il petrolio non basta più a reggere la fortuna di un paese che è sempre più votato alla crisi che si declina con la violenza e il caos. Un panorama non molto distante da quello che possiamo leggere sulle cronache degli ultimi mesi.

Protagonista del romanzo è Adelaida, una giovane donna alle prese con la morte della madre, l’unico genitore che abbia avuto in vita. Prima del funerale, ricorda tutti i bei tempi passati assieme alla famiglia, e si interroga su quale futuro sarà riservato alla sua nazione, senza immaginare che tutto sarà destinato a cambiare nel giro di pochissimi giorni.

Sì, perché proprio mentre Adelaida sta facendo pulizia per eliminare alcuni oggetti, esce e torna accorgendosi di non poter più entrare. La sua casa, lo scrigno dei suoi ricordi, è diventata un rifugio per una banda di donne che nasconde prodotti per venderli al mercato nero d’accordo con le forze militari.

Fortunatamente l’abitazione della sua vicina di casa è aperta e sembra costituire un ottimo rifugio per nascondersi dagli scontri che stanno avvenendo in città. Qui Adelaida conoscerà la storia di Aurora Peralta, tenterà di salvare il fratello di una sua amica, torturato e picchiato dall’esercito e prenderà l’iniziativa di costruirsi una nuova vita lontana dal Venezuela.

Adelaida piano piano si immedesimerà sempre più in una nuova donna, e sarà disposta a tutto pur di dimenticare la sua città, Caracas, sognando l’Europa e la libertà.

“Notte a Caracas è una lettera d’amore a un Paese che poteva essere la culla del progresso e non lo è stato. L’ho scritto per esorcizzare. Ho un rapporto molto doloroso con il mio Paese. L’ho lasciato 13 anni fa e sono fortunata, perché ho potuto scegliere, ma ci è voluto molto tempo prima che riuscissi a parlare del Venezuela”, ha dichiarato l’autrice all’Ansa. “La situazione politica in Venezuela è molto peggiore di quella che racconto. Il governo sta dimostrando in modo inequivocabile che è contro la democrazia, contro il proprio popolo. Non ci sono gli elementi primari per vivere: non c’è cibo, medicine. È un paese allo sbando”. Notte a Caracas “È una storia piena di femminilità e di femminile, anche perché nella società da cui provengo la madre è una figura centrale, si fa carico dei problemi, delle tragedie. Non volevo allacciarmi al femminismo più battagliero degli ultimi periodi, volevo creare questa idea di società dove le donne sono molto presenti, anche perché sono molto superiori numericamente degli uomini”.

Un successo inatteso, pubblicato in 23 paesi, il terzo scritto da Karina ma il primo ad essere pubblicato, un resoconto verosimile di quanto accade in un paese contrassegnato dalla violenza che ancora non vede un appiglio per potersi rialzare.

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