Letteratura
“Non fare tragedie!”
– Senti, questa me la devi spiegare!
– Intanto: buongiorno! Ci siamo svegliati coi nervi?
– Nervi? Per niente! Parlerei piuttosto di preoccupazione…
– Per cosa?
– Per quello che hai detto ieri sera! Non ci ho fatto troppo caso quando lo hai detto, ma poi stanotte ho messo a fuoco la frase…
– Quale frase?
– Hai detto : “Il pensiero di continuare a fare questa vita ancora per molto anni mi annienta”.
– Embè?
– Ti sembra un’affermazione qualsiasi?
– No, mi sembra un’affermazione precisa. Ma non capisco perchè drammatizzarla. Mi riferivo ad un contesto preciso, quello del mio lavoro.
– La situazione la conosco, ne abbiamo parlato spesso. Pochi stimoli, relazioni insoddisfacenti, ritmi sfiancanti …
– E ti pare poco?
– No, ma mai avevi rappresentato il tuo disagio in maniera così netta e, se me lo consenti, melodrammatica..
– Melodrammatica? Vorrei vedere te!
– Sai che c’è? Pensavo che, tutto sommato, pur avendo ognuno di noi i suoi problemi sul lavoro…
– Tu hai problemi sul lavoro?
– Credi che sia tutto rose e fiori? Solo perchè quando arrivo a casa cerco di staccare completamente ed evito di ammorbarti?
– Quindi se io ti parlo del mio lavoro ti ammorbo?
– Ma va! Non intendevo dire questo!
– Cosa intendevi dire allora?
– Che quasi tutte le soluzioni lavorative presentano dei problemi : ti fanno lavorare male, ti fanno lavorare troppo, non ti pagano abbastanza, i colleghi non ti piacciono oppure tu non piaci a loro, la sede di lavoro è distante, il lavoro che fai non ti valorizza eccetera. Potrei andare avanti per un quarto d’ora ad elencare tutte le combinazioni possibili…
– E quindi?
– E quindi valuta bene quali sono le alternative, quello che ti offre il mercato…
– Sai bene cosa offre il mercato a chi ha la mia età. Niente di potabile.
– E allora prendine atto e non fare tragedie. Cerca di pensare alle cose che funzionano nella nostra vita : il matrimonio, i figli ecc.
– Guardo al bicchiere mezzo pieno, dici?
– Beh, sì, in fondo non lavori in miniera…
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