Letteratura
Napoli. Purché se ne parli
Napoli città controversa. Napoli come Giano bifronte. Napoli…croce e delizia.
Da che se ne ha memoria, il capoluogo partenopeo è sempre stato presente nella storia, di ieri e di oggi, attraverso accadimenti che l’hanno impregnato di un carattere dalle molteplici sfaccettature e reso erede della fama che è suo “godimento e sofferenza”.
Napoli è città dai “mille culure” come anche il poeta cantante Pino Daniele raccontava nelle sue canzoni, dalle mille contraddizioni, emozioni e tesori culturali e gastronomici. Napoli è quella dei blasonati quartieri del Vomero e di Posillipo, ma anche quella del rione Traiano e dei popolari quartieri Spagnoli, è la romantica Mergellina e la quasi fiabesca San Gregorio Armeno,è una realtà dall’aspetto disordinato,”Vibrante, caotica e gloriosamente fatiscente… luogo dove la vita, il romanticismo e la morte sono intrecciate con la passione” comeil giornalista Stanley Stewart la descrive. Insomma, Napoli è TUTTO! E’ fascino e a volte forse anche paura ed indignazione,ma ti cattura,sempre e comunque.
E’ sotto i riflettori l’aspro dibattito via social nato tra lo scrittore Roberto Saviano ed il sindaco partenopeo Luigi De Magistris dopo che a Napoli, qualche giorno fa, in un raid contro i senegalesi, che si sono rifiutati di pagare il pizzo alla camorra, è rimasta coinvolta nella sparatoria anche una bambina, ferita da un proiettile vagante.
Saviano aveva polemizzato sulla situazione della città dicendo che, a parer suo, nulla sarebbe cambiato negli ultimi anni. De Magistris ha risposto duramente sostenendo che lo scrittore napoletano, che da tempo non vive più nel suo paese ed a dire del sindaco estraneo quindi agli ultimi progressi della città, starebbe facendo degli accadimenti legati alla camorra ciò su cui accrescere il proprio successo.
E’ chiaro che avere un confronto verbale forte e pungente come quello menzionato fa parte della politica come della cultura, ma sconfinare nell’eccesso è l’errore condannabile. Gomorra esiste, e non è un film a dispetto di tutti e tutto, è realtà tangibile. Non si tratta di negare che la città soffra ancora di gravi disagi e problemi che vanno affrontati e risolti, ma non è affatto morta come spesso si dichiara sui giornali con frasi al vetriolo, molto più viva oggi che ai tempi del rinascimento, presente nei commenti di intellettuali di ogni tempo, racchiusa tutta nell’epigramma “ Odi et amo”.“Napoli è tante cose, e molti sono i motivi per cui la si può amare o meno… ed ha una stupefacente capacità… di essere continuamente altro rispetto agli insopportabili stereotipi che la affliggono”così la Morante.
Questa città non sta cambiando, ma semplicemente si sta sollevando dall’immobilismo e dal disfattismo che l’hanno paralizzata per anni, “si sta risvegliando, nella sua coscienza, e nella sua capacità di essere punto di riferimento culturale, artistico, sociale” come ci conferma Riccardo Guarino, avvocato napoletano che lavora tra Napoli e Brescia e presidente di una Associazione a tutela dei cittadini “Avoc – Voce del Consumatore”, da sempre attivo nel sociale e nel terzo settore. Napoli ed i napoletani stanno acquisendo consapevolezza del proprio reale potenziale, della propria vitalità, della propria ricchezza che obiettivamente spazia in ogni campo. E’palesemente sostenuto dagli ultimi dati rilevati che proprio il turismo ha subito un forte incremento: si pensi alla via Caracciolo pedonalesede di iniziative di ogni genere, nel periodo natalizio letteralmente invasa da autoctoni e turisti provenienti da ogni dove, attirati dalla stupefacente ed immensa struttura N’Albero.
E’ proprio in virtù di questo e di molti altri progetti che, nonostante la definizione un po’ forzata di lungomare liberato faccia storcere il naso a molti, fiumane di napoletani invadono questa strada in ogni domenica assolata, godendone la piacevole passeggiata e se in tanti se ne dolgono per la troppa folla, ambulanti, troppa sciatteria, piace invece a tanti, soprattutto ai turisti, rendendo Napoli una delle città più visitate al mondo.E non dimentichiamo la Napoli umana e sociale,primo comune in Italia ad aver istituitoil Registro delle Unioni Civili già nel febbraio 2012 e che, con l’approvazione della legge Cirinnà, dallo scorso 8 agosto ha reso possibile, alle coppie che lo desiderano, sottoscrivere le unioni civili presentandone richiesta e designando la sala della Loggia del Maschio Angioino comeluogo di celebrazione di tali unioni; la Napoli kitschche,tra vagonate di vip, mugugni e abiti da urlo, è stata eletta scenario per la celebrazione dei trent’anni di attività da Dolce & Gabbana. Ed in fine, ma forse prima perimportanza, c’è la Napoli ricca di creatività ed innovazioni commerciali ed imprenditoriali, che vanno dalla prima edizione del Lean DAY,tenutasi a febbraio 2016 a Gianturco ( un’occasione per far tesoro di best practice organizzative e non, per capire come espandere il proprio business, prendere contatti con altre aziende e confrontarsicon altre realtà), al primo Bed and Boarding d’Italia, vera innovazione che partirà all’Aeroporto internazionale di Napoli Capodichino da metà gennaio 2017 e consistente in un capsule hotel“ fast & cheap” che consentirà di dormire proprio in aeroporto, rappresentando per il viaggiatore un risparmio economico e temporale per i vantaggi che svegliarsi in aeroporto e solo un’ora prima di dover partire rappresentano.
Alle primizie citate si aggiungono altre primizie imprenditoriali, come quella di Cristiano Iollo e Gian Piero Rongo, due imprenditori napoletani dalle cui menti è nata l’idea, ora solida realtà, de “Il Galeone affumicato”, un galeone caraibico, ormeggiato al molo Luise di Mergellina. È questa la proposta più stuzzicante dell’inverno napoletano: barbecue e cucina d’autore, una rassegna gastronomica di esclusiva qualità a bordo di El Pirata, un brigantino di 33 metri che vedrà maestro di cerimonie Venerando Valastro, chef famoso specializzato nei settori del grilling e del barbecue.
Tutto questo per dire che Napoli resta una realtà complessa e problematica, bisognosa della consapevolezza di poter cambiare se profondamente lo si desidera ed anche se spesso chi trova le soluzioni più originali e vincenti è qualcuno che è andato via, ma solo per poi poter tornare ed anche se quello di Napoli è spesso“racconto esasperato ed esilarante di una città che avolte diventa cliché e retorica”per citare il teologo Gennaro Matino, Napoli è Napoli. Purché se ne parli.
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