Letteratura
‘Mosche’ di Valentina Santini, una grande storia di rabbia e riscatto
Una storia di rabbia e riscatto. E quando c’è di mezzo la rabbia il riscatto può diventare una miscela esplosiva. Parte da qui ‘Mosche’, il nuovo romanzo di Valentina Santini, edito da Voland. Il protagonista del romanzo è un quarantaseienne, Francesco Sforzi, che svolge un lavoro sottopagato, da rider, e vive ancora con i genitori. Questo stato di cose lo ha portato a sviluppare una rabbia esplosiva, nella convinzione che il mondo sia sempre in debito con lui. Nella vita di Francesco c’è una figura chiave, sua nonna Margherita, affidata alle cure di una casa di riposo. Torna costantemente per tutta la durata del romanzo la figura di questa donna, come uno spettro misterioso, simbolo di un legame che potrebbe essere qualcosa di più. Francesco Sforzi è una figura attuale, anzi attualissima. È l’immagine di molti uomini e donne che passata la soglia dei quaranta non hanno ancora deciso chi o cosa vogliono essere nella vita, è il ritratto dell’indecisione perenne e dell’immaturità costante che caratterizza una generazione.
Il protagonista del romanzo è però anche l’emblema di chi è chiamato a mettere ordine nella propria vita. E Francesco Sforzi lo troviamo per tutta la durata del racconto intento a fare ordine nella casa della nonna Margherita, una vecchia villa in cui questa donna ha passato tutta la vita. Un luogo in cui sono custoditi cimeli di tutti i tipi. Un riordinare che si fa introspezione, fino a una scoperta devastante, in grado di ridisegnare tutto. Un atto, quello del riordinare, che nella narrazione si alterna costantemente ad alcuni lanci nel futuro, verso ciò che Francesco Sforzi diventerà per quella miscela di rabbia e riscatto di cui si colorerà la sua storia. E nel futuro Francesco Sforzi diventerà capolista di partito, icona di una politica fatta di tutto ciò che la politica non dovrebbe essere: pillole, escort, post strategici, slogan discriminatori. La gente chiede questo, sembra dire Francesco Sforzi ad ogni post fatto su TikTok, e io sono esattamente il frutto di ciò che la gente vuole.
C’è un’amara riflessione dietro la storia di Francesco Sforzi. E non è una riflessione sulla politica, quanto semmai su certi costumi della politica, su certe distorsioni, quelle che contribuiscono più di tante altre cose a quell’immagine di specchio rotto che impedisce spesso di riconoscersi nei rappresentanti eletti. Valentina Santini elenca bene tutte queste distorsioni nell’incipit del suo romanzo, descrivendo la presenza di un Lui misterioso, che merita la ‘l’ maiuscola perché è un artefice, un deus ex machina, uno spin doctor in grado di pilotare magicamente il consenso politico di Sforzi. E conosciamo, già dalle prima pagine del romanzo, tutto l’entourage di un politico di successo, compresa la segretaria sempre in grado di dare indicazioni precise su tutto, perché con la macchina del consenso non si scherza. Nemmeno con le bombe, quelle vere oppure quelle fasulle, queste ultime sempre buone per generare consenso.
Lo stile del romanzo è carico di una retorica voluta, quella del populismo, della politica dall’incasso veloce. Alcuni capitoli giocano benissimo a fare il conto alla rovescia fino a un grande comizio in cui non mancherà un colpo a sorpresa. E nel conto alla rovescia c’è la descrizione di ciò che Francesco Sforzi diventerà, del cinismo applicato alla politica, di quei giochetti che la gente comune non capisce e non capirà mai. E per capire il perché della mutazione del protagonista è necessario arrivare fino in fondo al romanzo, a quel grande finale che improvvisamente illumina tutto il resto. La descrizione del presente, quella di Francesco Sforzi nella sua vita da rider, quella in cui è descritto attentamente il rapporto con nonna Margherita, è volutamente tenuta più sottotraccia, e procede fino alla maturazione di un risentimento senza spiegazione. Valentina Santini gioca benissimo con tutti questi registri, dando sviluppo a un personaggio, oltre che attuale, anche di estremo interesse, prestando benissimo la sua voce di donna al protagonista di questo libro sicuramente contemporaneo.
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