Letteratura
Matrix: il nuovo romanzo di Lauren Groff
Marie è una donna colta e volitiva, appassionata. Una guerriera dall’aspetto severo che scrive lai d’amore, così distante dall’immagine di perfezione femminile trasmessa dalla corte e dai suoi rituali mondani. Figlia bastarda di re, viene accolta, alla morte della madre, da Eleonora d’Aquitania, che deciderà di bandirla, trascorso qualche tempo, a causa delle sue origini, del suo carattere, di quel corpo alto, robusto, quasi virile, così inadatto a trovare marito. Un remoto convento, animato da suore povere e malate, sembra essere destinato a diventare la sua tomba in vita ma, superato lo sconforto per la perdita della libertà e della vicinanza con una regina – la stessa Eleonora – che è per lei modello di virtù regale e oggetto d’amore passionale, Marie trasformerà le mura del convento in fortezza, il suo interno in un feudo capace di prosperare e creare un’aura di sacralità intorno a lei come badessa.
Senza riuscire mai a dimenticare Eleonora e modellando la sua vita secondo regole a metà strada fra eresia e santità, Marie guida una comunità femminile capace di emanciparsi, passo dopo passo, dalla sudditanza imposta da un contesto di potere tutto al maschile, dove la buona sorte del governo esercitato anche dalle regine dipende dalla loro capacità di tessere relazioni e legami con potenti alleati dell’altro sesso. Guidata dalla forza di potenti visioni realizza, giorno dopo giorno, il suo personale percorso di ascesi terrena, di conquista di una dignità che le è stata strappata fin dalla nascita.
Matrix, nuovo libro di Lauren Groff, già autrice di Fato e furia, finalista al National Book Awards, edito in Italia da Bompiani nella traduzione di Tommaso Pincio, rappresenta un interessante ibrido fra romanzo storico e biografia contemporanea. Ambientato nell’Inghilterra del Dodicesimo secolo, il racconto affronta infatti tematiche estremamente attuali, restituendo al contempo complessità a una storia per tradizione con la s minuscola, quella delle donne che, all’interno di monasteri e conventi, hanno trasmesso cultura e saperi, affinato le arti di cura, coltivato la scienza, mescolando storie nobiliari di lungo corso a oscure e umili origini.
Attraverso un linguaggio estremamente studiato, che intreccia periodi brevi e incisivi a lunghe descrizioni, a loro volta intervallate da digressioni che tratteggiano il paesaggio interiore della protagonista, accostate piccoli cammei dedicati alle monache, alle bambine oblate, alle novizie, Groff accompagna il lettore lontano dal presente, in un luogo che sembra emergere dai ricordi d’infanzia, dalle storie di foreste e segreti tramandate dalla tradizione. Allo stesso tempo però la narrazione si ancora al presente, imponendo riflessioni di estrema attualità sul ruolo della donna nella società e nella storia, sul significato di potere, sul peso della tradizione. Nello spazio del racconto il tempo si espande e si contrae, rendendo a tratti difficile percepire la distanza storica che separa il lettore dai protagonisti. Lo scapolare, le candele, il rumore degli zoccoli dei cavalli accompagnano nel Dodicesimo secolo, i pensieri di Marie sulla libertà, sull’avanzare dell’età matura che si manifesta con i segni di una menopausa precoce, il suo sguardo disincantato sulle compagne e sul popolo che a lei, poco alla volta, si sottomette, richiamano al presente.
Il viaggio si compie con delicatezza, seguendo il flusso di una prosa scorrevole e di un intreccio in grado di rendere avvincente l’ordinario quotidiano di una vita monastica che, senza soluzioni di continuità, a tratti diventa soprannaturale. Marie santa o eretica? Pazza o rivoluzionaria? L’autrice non pone i lettori davanti a un unico punto di fuga, ma moltiplica le possibilità, facendogli riscoprire il piacere primitivo dello stupore che nasce dalle pagine.
L. Groff, Matrix, Bompiani, 2022, pp. 268.
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