Letteratura
L’ultimo Capodanno
Lei ha un viso che è stato bello. E in parte lo è ancora.
Gli anni l’hanno solo appesantito e indurito.
Ma la sua verve è rimasta intatta.
Racconta di sé in maniera torrenziale ad un uomo di qualche anno più vecchio di lei.
Capisco quasi tutto.
Parla in inglese, ma è italiana, come risulta evidente quando si avvicina la cameriera del caffè cui si rivolge addirittura in veneziano chiamandola “tesoro”.
Sta raccontando all’amico la storia del suo ultimo Capodanno con quello che definisce l’uomo della sua vita.
“ Eravamo stati ad una festa e lui, che era geloso e possessivo come pochi, si era messo in testa che io avessi flirtato per tutto il tempo con un suo vecchio amico.
Ovviamente era tutto un film che si era fatto nella sua testa.
Non vedevamo quella persona da un sacco di tempo ed io mi ero limitata a chiedergli qualche notizia sui fatti recenti della sua vita.
All’inizio gli rispondevo ridendo e prendendolo in giro. Ma questo non faceva altro che esasperare la sua rabbia… Eravamo in mezzo alla strada, avevamo lasciato la macchina al parcheggio e stavamo tornando a casa. Ad un tratto mi è saltato addosso e ha cominciato a picchiarmi. Io ferma. Volevo vedere dove arrivava Poi si è messo in mezzo un passante e lo ha fermato, sennò forse adesso non sarei qui a raccontarlo….”
L’uomo che ascolta la donna è inglese, parla in maniera molto più veloce di lei e faccio fatica a capire quello che dice.
Ad un certo punto riesco comunque ad afferrare una frase:
“Ti amava, però!” E aggiunge subito dopo, scuotendo la testa : “Perhaps” “( forse)
Lei risponde sicura: “Perhaps? Not perhaps! I’m sure! “( Forse? Niente forse! Ne sono certa!)
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