Letteratura
Le foto di Cuba
Marta entra nella mia stanza con una pila di carte da firmare.
“Che tipo quell’ingegnere che è venuto ieri da te!”.
“Chi? Carturan?”
“Lui.”
“Si e’ comportato da maleducato?” chiedo, iniziando a firmare.
“Non lo so”, risponde lei, “dipende da cosa intendi per maleducato.”
Alzo gli occhi dal firmario e la guardo: “Non fai prima a dirmi che è successo?”
“E’ rimasto nella mia stanza 10 minuti. Era arrivato in anticipo e tu stavi ancora in riunione al piano di sopra”
“Embe’?”
“Mi ha fatto un sacco di complimenti…”
“Tipo?”
“Ha detto che le foto di Cuba che ho appeso alle pareti sono strepitose.”
“Beh, quello lo penso anch’io e lo dicono tutti. Che c’è di male?”
“Mi ha detto che qui sono sprecata….”
“E’ un classico del corteggiamento: cominciare massaggiando l’ego del corteggiato.”
“Non so cosa intendi. Fatto sta che mi ha invitato a cena.”
“Così? Di punto in bianco?”
“Beh, no. Ha fatto un giro largo…Ha detto che conosce un pub dove potremmo cenare che espone foto che assomigliano alle mie anche se sono molto meno belle, lui dice…”
“Hai capito il gaglioffo…”
“Gaglioffo?”
“Beh, come chiami uno così? Lo inviti per la proposta di nuovo incarico e si mette a broccolarti l’assistente…”
Marta ride. Poi mi dice:
“Scusami, ma tu appartieni ad un’altra generazione. Ti scandalizzi perchè ai tuoi tempi ci mettevate due mesi prima di invitare a cena una ragazza che vi piaceva…”
“Se è per quello, anche di più. Ma andrai a cena con quello sfigato?”
“Non dire così, non è uno sfigato. Comunque ci sto pensando..”
“Mentre ci pensi, ti dispiacerebbe correggere questo?( le porgo un foglio). Nel documento che dobbiamo mandare al Grande Capo hai scritto invito invece di input“.
Devi fare login per commentare
Accedi