Letteratura

La volta buona

27 Settembre 2019

Supermercato sotto casa.

Prendo il mio numerino al bancone dei “freschi” e mi metto lì, vicino al mio carrello, ad aspettare il mio turno.

Accanto a me, anche loro in attesa, ci sono due donne sui quarant’anni. Hanno entrambe vestiti corti a fiori e spalle scoperte, abbronzatissime.

Una delle due dice all’altra:

Un uomo d’altri tempi, capisci?”

“In che senso?”

“Sai, uno di quelli che ti aprono la portiera della macchina, ti cedono il passo per entrare in una stanza, ti spostano la seggiola per farti sedere”

“Beh, magari lo incontrassi io un tipo così!”

“Era quello che pensavo anch’io, i primi tempi…”

“E poi? Che è successo?”

“Usciamo due volte, ma non succede niente. Troppo educato, penso, forse deve sbloccarsi”

“Càpita”

“Poi mi telefona e mi dice: Se domani pomeriggio sei libera, passerai un pomeriggio molto divertente. Gli dico di sì, pensando che sia la volta buona”

“E invece?”

“Invece si presenta a casa con un enorme mazzo di fiori, poi mi fa salire in macchina e mi porta al minigolf…”

“Eccitante!”

“Capirai! L’ultima volta ci ero stata quando con mio padre, quando avevo dieci anni, e mi ero scocciata pure allora!”

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