Letteratura
“La vita, con il suo beatissimo dispregio di ogni somiglianza…”
“Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello non forse è il miglior romanzo italiano del ‘900, ma è sicuramente uno dei più sorprendenti.
La trama apparve così insolita che non “mancò chi lo tacciasse di inverosimiglianza” come scrive l’autore.
Che però ebbe la soddisfazione, vent’anni dopo l’uscita del libro, di trovare sul Corriere della Sera un fatto di cronaca molto simile a quello da lui narrato.
Ecco il fatto .
In un canale viene trovato il cadavere di un uomo.
La moglie Maria Tedeschi lo riconosce per quello del marito Ambrogio Casati, elettricista, dal quale vive separata da tempo.
Quest’ultimo, in realtà, è vivo e in quel momento si trova in carcere per scontare una pena detentiva.
La moglie, pochi mesi dopo la “morte” del marito si risposa con tale Luigi Maioli.
Scarcerato per fine pena, il Casati apprende di essere… “morto” e che sua moglie si e’ rimaritata ed è scomparsa.
Un impiegato dell’anagrafe, al quale il Casati si rivolge per un documento, gli comunica che il suo domicilio legale è ormai al cimitero : “Ma voi siete morto! Il vostro domicilio legale è al cimitero di Musocco, campo comune 44, fossa n. 550…”
Deciso a far riconoscere i suoi diritti alla… resurrezione, il Casati non manca di rendere omaggio alla tomba dello sconosciuto.
Scrive Pirandello, in una postfazione ad una delle ristampe del suo romanzo, nel 1920:
“Non posso supporre che il signor Ambrogio Casati elettricista, abbia letto il mio romanzo e recato i fiori alla sua tomba per imitazione del fu Mattia Pascal.
La vita, intanto, col suo beatissimo dispregio d’ogni verosimiglianza, poté trovare un prete e un sindaco che unirono in matrimonio il signor Majoli e la signora Tedeschi senza curarsi di conoscere un dato di fatto, di cui pur forse era facilissimo aver notizia, che cioè il marito signor Casati si trovava in carcere e non sottoterra.”
In buona sostanza, ci fa capire Pirandello, chiunque partorisca con la fantasia un’opera narrativa, si dà delle regole minime di logica a di verosimiglianza nel costruire la trama. Mentre la vita, diversamente dalle opere d’arte, non si preoccupa minimamente di attenersi a tali regole.
Del che non può che rallegrarsi, sia pure a posteriori, chi ha ricevuto pesanti critiche per essersi inventato una trama apparentemente ardita ed improbabile.
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